Ucraina, l’Onu batta un colpo e sia all’altezza di una crisi globale: il tempo della debolezza è finito

23 Set 2024 14:29 - di Francesco Nicola Maria Petricone *

Un’altra settimana di attese e di aspettative per l’Ucraina. Da oltre due anni e mezzo l’aggressore Putin bombarda e terrorizza ogni giorno, senza sosta, donne e bambini inermi, mentre minaccia in tutti le sedi, nazionali e internazionali, la guerra nucleare, ogni volta che viene colpito a casa sua. Ormai sempre più spesso. L’ha fatto anche la settimana passata. Con la dibattuta decisione assunta a livello europeo di consentire la difesa ucraina in territorio russo e l’invio di nuovi fondi prelevati dagli asset congelati in Unione europea. Così come deciso a suo tempo dal G7 guidato dal nostro presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. E lo ha fatto fare anche a New York, l’aggressore Putin, bloccando in Consiglio di Sicurezza le risoluzioni di condanna del terrore che perpetra contro un paese candidato ad entrare nella Unione europea.

Un’altra settimana di attese per l’Ucraina

Si parlerà anche la prossima settimana di Ucraina al Palazzo di Vetro. Lo farà il nostro presidente Giorgia Meloni, rimarcando, come ha sempre fatto, la necessità di una pace giusta che garantisca indipendenza e integrità territoriale del paese di Zelensky. E soprattutto lo farà, lui, Zelensky, presente a New York per illustrare il piano di pace di novembre in cui inviterà anche il suo aggressore. Che invece non ci sarà. Perché l’audacia del pluriricercato Putin, sul quale pende il mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini di guerra per sequestro e deportazione di infanti e bimbi ucraini, si è fermata a Ulan Bator.

L’Onu sia all’altezza di una crisi globale

Mai come questa volta sarà necessario che l’Organizzazione per le Nazioni Unite dimostri di essere all’altezza di una crisi globale che non riesce a gestire. Il tempo della debolezza è finito e gli ucraini considerano ormai l’Onu allo stesso modo di come hanno imparato a conoscerla i cubani. Che aspettano da oltre trent’anni che le risoluzioni sulla fine dell’embargo, approvate ogni anno dall’Assemblea Generale con il voto favorevole del 99 per cento, siano rispettate. Per ucraini e cubani, l’Onu è sempre più come un cane che abbaia ma non morde e che si può accarezzare, senza paura. Perché tanto non fa niente. Farà sentire la sua voce il Palazzo di Vetro sull’Ucraina, in questa 79° Assemblea Generale?

Gli ucraini considerano il Palazzo di Vetro un cane che abbaia e non morde

Ci sono aspettative e attese, che non devono più essere disilluse. Perché è ormai sempre più necessario dare un segnale di forza, superando la troppa debolezza dimostrata dal 24 febbraio 2022 ad oggi. E quest’anno ancora di più, per la concomitanza con le imminenti votazioni presidenziali americane. Biden ci sarà e si incontrerà con Zelensky. E discuteranno i due di come neutralizzare a casa loro gli arcieri e non solo le frecce del terrore russe. Per il presidente americano uscente potrebbe essere l’ultima occasione per aiutare concretamente l’Ucraina a vincere la guerra, una volta per tutte. E per l’Onu quella di dimostrare di essere viva e contare ancora qualcosa.

  • Università Lumsa

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