Von der Leyen gela la sinistra: “La nomina di Fitto riflette l’importanza dell’Italia in Europa”

17 Set 2024 13:35 - di Stefania Campitelli

Non solo la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme a Bruxelles, che spiazza la sinistra nostrana anti-italiana, ma anche le parole ultimative di Ursula von der Leyen sulla centralità dell’Italia nello scacchiere europeo. “L’Italia è un Paese importante e fondatore dell’Ue e questo dev’essere riflesso nella composizione del Collegio”, ha chiarito la numero uno della Commissione Ue. “Il Parlamento europeo ha 14 vice presidenti, tra cui due dell’Ecr. E mi sono basata su questo per la composizione del Collegio, che riflette l’importanza dell’Italia”, ha continuato. Altro che isolamento del nostro Paese e presunti passi falsi della premier Meloni.

Von der Leyen: Fitto riflette l’importanza dell’Italia, paese fondatore

A chi ha chiesto a von der Leyen un parere sulle reazioni degli altri gruppi alla nomina del ministro italiano ha replicato sbrigativamente: “Dovete chiedere a loro”. Si prevede un travaso di bile delle sinistre europarlamentari che, come da tradizioni, antepongono gli interessi particolari e le bandierine ideologiche all’interesse nazionale. “Fitto – ha spiegato la presidente Ue presentando la squadra -sarà responsabile del portafoglio che si occupa di politica di coesione, sviluppo regionale e città. Ci avvarremo della sua vasta esperienza per contribuire a modernizzare e rafforzare le nostre politiche di coesione, investimento e crescita”. Il messaggio è chiaro, anche se indigesto al Nazareno.

“Porterà la sua straordinaria esperienza”

“La coesione e le riforme erano già nel mandato ancora in corso. In generale tutte le decisioni per tutti i bilanci alla fin fine sono una decisione collegiale presa da tutto il collegio. Non è un solo commissario che decide circa gli stanziamenti”, ha chiarito di fronte alle polemiche preventive. Qualcuno a chiesto lumi sul significato di aver dato il portafoglio delle riforme “al politico di un partito che è sempre stato contrario alle riforme dell’Ue verso una maggiore integrazione”. Parole al vento che tornano indietro come un boomerang.

La sfida è attuare riforme e investimenti del Pnrr 2026

La posta in gioco è alta. La sfida, dice rivolgendosi a Fitto, è quella di attuare le “riforme e gli investimenti” delineati nei piani di ripresa e di resilienza entro il 2026.  Vorrei che portasse avanti questo lavoro, insieme con il commissario all’Economia e Produttività (Valdis Dombrovskis), focalizzandosi sulla piena attuazione di Next Generation Eu”. Così nella lettera di missione per il neo vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme. “Vorrei che prestasse particolare attenzione al dialogo con i portatori di interesse e a coinvolgere le autorità regionali e locali”. Un compito che in Italia Fitto ha svolto con forte  determinazione. Il successo del governo italiano è sotto gli occhi di tutti e conferma la grande credibilità del nostro Paese, frutto di una lavoro della premier che viene da lontano. Un duro colpo per le opposizione ‘reduci’ dal successo meloniano per la  visita del premier laburista Starmer, venuto a Roma per imparare il metodo Italia e il protocollo con l’Albania per l’immigrazioni.

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