Weber (Ppe) blinda Fitto: “Nessun dubbio, è un amico. L’Italia deve essere ben rappresentata in Europa”
“Dobbiamo costruire una Commissione che rappresenti e unisca l’Europa”. Lo dice al Corriere della Sera Manfred Weber, presidente del Ppe e capogruppo al Parlamento europeo, che definisce “un amico” il commissario designato dall’Italia Raffaele Fitto.
Il rinvio a martedì della presentazione della squadra da parte di von der Leyen avrà un impatto sui negoziati in corso sui portafogli? “Assolutamente no. Dobbiamo costruire una Commissione che rappresenti e unisca l’Europa. Un rinvio non influisce su questo obiettivo fondamentale”. I liberali e i socialisti, in particolare le delegazioni francese e tedesca, hanno minacciato di ritirare il sostegno alla Commissione se l’Ecr otterrà una vicepresidenza esecutiva. Come risponde il Ppe? “Forza Italia, come voce forte per l’Italia, ricorda a tutti nel Parlamento europeo che l’Italia è uno Stato membro importante dell’Ue. Il mio amico Raffaele Fitto è pienamente sostenuto da Antonio Tajani. Sono d’accordo con il presidente Mattarella quando, a giugno, ha affermato che ‘nell’Unione europea non si può trascurare l’Italia’. Per il Ppe è chiaro: l’Italia deve essere ben rappresentata nella prossima Commissione europea. L’Europa deve rispettare i risultati ottenuti dal governo italiano su molte questioni europee”.
Weber: “Fitto è una grande risorsa per la Commissione Ue”
Pensa che il commissario designato dall’Italia rischi di essere bocciato nelle audizioni al Parlamento europeo? “Il mio amico Fitto conosce perfettamente l’Europa. Non ha nulla da temere da nessuna domanda. È un costruttore di ponti e ha dimostrato competenza economica, ad esempio quando ha attuato con successo il Pnrr. Sarà una grande risorsa per la prossima Commissione”.
Poi avverte: “I cittadini si aspettano soluzioni, non litigi di partito. Migrazione, competitività e difesa europea richiedono soluzioni europee, e nessuna soluzione europea può essere raggiunta senza l’Italia”. E manda un messaggio ai Verdi: “I Verdi devono decidere se votare a fianco delle forze europeiste o con Orbán, Le Pen e altri. Penso che abbiano imparato dagli errori del passato, quando hanno votato contro il Patto per l’asilo e la migrazione e altri importanti dossier europei”.