Addio al numero chiuso a Medicina, il centrodestra: “Promessa mantenuta, via libera al merito”

17 Ott 2024 16:08 - di Alice Carrazza
Bernini

Un’altra promessa mantenuta dal governo. Stop al numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea in medicina, chirurgia, odontoiatria e veterinaria. Con il via libera dalla settima commissione del Senato si aprono  le porte a tutti gli aspiranti medici senza dover passare attraverso l’ostacolo dei test d’ingresso. Si tratta di una rivoluzione tanto attesa, annunciata con orgoglio dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha definito questa giornata «un passo storico per garantire a tutti i ragazzi l’opportunità di diventare professionisti in ambito medico». Una decisione che mira a rispondere al fabbisogno crescente di nuovi medici, si stimano così 30mila professionisti in entrata nei prossimi sette anni.

Bernini: “stop al numero chiuso, test di medicina aperti a tutti”

Bernini spiega che la riforma prevede un semestre di valutazione aperto a tutti, durante il quale gli studenti saranno sottoposti a esami caratterizzanti. Solo i migliori andranno avanti, garantendo così una selezione basata su merito e competenze. Non solo, la riforma include percorsi di orientamento fin dagli anni delle scuole superiori per guidare i futuri medici verso una preparazione di qualità, in un settore cruciale per il nostro Paese, comunica il Miur. E, qualora non venissero ammessi al secondo semestre, potranno comunque utilizzare i crediti ottenuti per continuare in altri percorsi di studio.

Rampelli: “Un’altra vittoria del merito”

Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha accolto con grande soddisfazione la notizia, parlando di «un’altra vittoria del merito per il futuro della sanità». L’esponente di Fratelli d’Italia ha sottolineato che «si tratta di una riforma che grazie alla nostra azione, porrà finalmente fine a un sistema iniquo»: che per anni ha costretto migliaia di studenti a cambiare i propri sogni o a trasferirsi all’estero per seguire la carriera medica, caricando le famiglie di costi insostenibili e incrementando la fuga dei cervelli. «Un’altra grande conquista del governo Meloni che imposterà la selezione d’ingresso su criteri più pertinenti e riprogrammerà i numeri strampalati sulle professioni sanitarie dei precedenti governi, che hanno creato un deficit di medici e infermieri che si scarica negativamente sulla salute dei cittadini», ha detto con voce Rampelli.

Zaffini: “Niente più test schizofrenici”

Francesco Zaffini, presidente della commissione Sanità del Senato, ha ribadito che questa riforma è frutto di un lungo lavoro nelle commissioni, puntando l’attenzione su come il sistema dei test “tolc” fosse ormai superato: “Siamo soddisfatti”, ha detto l’esponente di FdI, “basta quindi tutte quelle domande estemporanee e anche schizofreniche che hanno pregiudicato il destino di tanti aspiranti futuri medici ed intere generazioni”. Zaffini ha precisato che il nuovo semestre di valutazione garantirà una selezione più equa e mirata, spazzando via gli attuali limiti di un sistema che ha dimostrato di non funzionare.

Salvini: “Il merito deciderà chi sarà medico”

Non ha tardato a farsi sentire anche Matteo Salvini, che ha esultato per la fine del test d’ingresso, una «promessa mantenuta» per i giovani italiani. Dall’anno prossimo niente più crocette, «sarà il merito, la competenza e i voti a decidere chi va avanti. Un paese che dà questa opportunità ai suoi ragazzi è un paese sano», ha affermato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture.

Tripodi: “Un passo avanti per il futuro del Paese”

Da Forza Italia, Angelo Orlando Tripodi ha infine confermato come questa riforma rappresenti una vera e propria trasformazione per il sistema sanitario nazionale: “Diciamo addio al numero chiuso. Grazie all’impegno di Forza Italia e del ministro Bernini, si spalancano finalmente le porte della facoltà di medicina. Non sarà più necessario, in molte regioni, ricorrere a professionisti stranieri. Un traguardo dunque, per i nostri giovani e per l’Italia”.

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