Alberto Gimignani, fine dell’incubo: l’attore accusato nel 2014 assolto oggi. “10 anni per la sentenza mi hanno distrutto la carriera”
Le agenzie battono una notizia lungamente attesa: dopo un calvario lungo un decennio, l’attore Alberto Gimignani è stato assolto con formula piena dall’accusa di ricettazione e riciclaggio. Dieci lunghissimi anni: tanto è durato l’incubo che ha travolto la vita e sconvolto la carriera del volto noto del piccolo e grande schermo, che nel suo percorso professionale, interrottosi bruscamente all’improvviso nell’estate del 2014, ha recitato in fiction di successo come La Piovra, Distretto di polizia, Un Posto al Sole e tante altre ancora.
L’incubo lungo 10 anni dell’attore Alberto Gimignani
Così come in film d’autore come La Famiglia di Ettore Scola, Ricordati di me di Gabriele Muccino o dagli incassi record e dalle grandi acclamazioni popolari come Cado dalle nubi con Checco Zalone. Poi, il buio. O meglio l’inferno scatenato da un errore giudiziario che lo ha prima portato in cella. Poi agli arresti domiciliari. Infine lo ha risucchiato nella spirale di un iter processuale dal quale è riuscito a riemergere e a vedere la luce solo oggi. Ma andiamo con ordine.
Un calvario esistenziale, un incubo giudiziario
L’attore fu arrestato nel luglio del 2014 con l’accusa di essere il tecnico di una banda che rubava e rivendeva telefonini. Gimignani finì in carcere per oltre due settimane. Quindi, per lui arrivò il provvedimento che lo collocò sei mesi agli arresti domiciliari. Nel frattempo, la notizia di un suo presunto coinvolgimento andò in apertura di molti Tg nazionali. Sulle prime pagine dei giornali. E dilagò in rete. La sua immagine macchiata; la sua carriera bruscamente danneggiata; la sua vita completamente sconvolta…
E dopo 10 anni, la sentenza: assolto in primo grado con formula piena perché il fatto non sussiste
Solo ieri, la prima sezione del Tribunale Ordinario di Roma lo ha assolto in primo grado con formula piena perché il fatto non sussiste. I suoi difensori, gli avvocati Daria Grimani e Pierluigi Rossi già annunciano battaglia: «Ora si continuerà a lavorare – spiegano- affinché al nostro assistito, che si è sempre dichiarato innocente, sia restituito il giusto risarcimento non solo per la lunga attesa, ma anche per quella gogna mediatica che gli ha gravemente compromesso la carriera di attore».
Alberto Gimignani: « Una sentenza liberatoria. In questi anni la mia carriera si è fermata»
Mentre lui, vittima di una vicenda surreale da recepire, ma tragicamente concreta in tutti i suoi rivolti per chi la vive, con l’Adnkronos commenta: «Ieri è arrivata la sentenza, dopo dieci anni e quattro mesi dalla notizia dell’arresto. Una sentenza liberatoria. In questi anni la mia carriera si è fermata». Bloccata per un’accusa dalla quale l’attore è stato assolto con formula piena: un’accusa che, nel luglio 2014, lo aveva travolto, catapultandolo dalla vita normale ai “disonori” della cronaca.
Alberto Gimignani: «10 anni per una sentenza, io innocente non ho più lavorato»
Un incubo che ha avuto inizio con una telefonata e che si è protratto per oltre un decennio. «All’epoca ero negli Stati Uniti da mio figlio. Ero là, quando mio padre mi ha chiamato dicendomi che mi cercava la polizia. Pensavo a uno scherzo, mio padre era un burlone». Da quel momento in poi fino a ieri mattina, racconta l’attore, «è stato un cambio di vita totale. La mia professione ha subìto un arresto immediato. Ho sempre lavorato in radio e avevo anche dei buoni crediti, ma questo ha bloccato tutto. Da quel momento in poi non ho quasi più lavorato».
L’arresto in cella, i domiciliari e 10 anni di attesa
E ancora. «Sono stato per sedici giorni nel carcere romano di Regina Coeli e sei mesi agli arresti domiciliari, dall’oggi al domani», afferma l’artista che sulla sentenza aggiunge: «È stata la cosa più liberatoria, l’emozione più grande che ho provato dopo la nascita di mio figlio. Per me – confessa – è stato un cambio di vita totale, non solo dal punto di vista personale. Tutti, di fronte alla notizia di un arresto, dicono “eh beh, qualcosa aveva fatto”. Dal punto di vista professionale ti vengono chiuse tutte le porte, alla faccia della presunzione di innocenza».
E poi la gogna mediatica e l’ostracismo sociale
E non è tutto. Gimignani descrive con amarezza il muro di diffidenza che ha dovuto affrontare: «Mi sembra assurdo dover entrare in queste cose, però nella pratica, nonostante tu abbia lavorato e abbia un curriculum di tutto rispetto, la presentazione sul tavolo delle reti tv era: “Gimignani è in mezzo a una situazione complicata, aspettiamo”. L’attesa è durata dieci anni»…
Alberto Gimignani: «In Italia la mia carriera è stata congelata, per fortuna in Francia…»
Una carriera interrotta e progetti sfumati, racconta l’Adnkronos riportando la diretta testimonianza dell’attore: «Ho lavorato, ho fatto pochissime cose marginali, ma non certo le fiction o i film in prima serata che facevo fino a luglio del 2014. Mi sono reso conto che una notizia del genere non si risolve in due o tre mesi, come pensavo. Ho cambiato vita, ho lavorato in Francia, e questo mi ha un po’ salvato dal congelamento artistico che invece in Italia è stato messo in pratica».