Alessandro Silveri: “Ecco cosa può succedere ai giornalisti Rai dopo la richiesta di estradizione russa”

9 Ott 2024 18:34 - di Gabriele Caramelli

“Essendo una Convenzione aperta all’adesione anche da parte di Stati extra-europei, essa continua ad applicarsi anche se la Federazione Russa dal 16 marzo 2022 non fa più parte del Consiglio d’Europa e, dal settembre dello stesso anno, ha cessato di far parte della Convezione Europea dei Diritti dell’Uomo” questo il commento di Alessandro Gentiloni Silveri, avvocato ed esperto di diritto penale internazionale, sulla richiesta di estradizione avanzata dalla Russia nei confronti di Stefania Battistini e Simone Traini. Per i due operatori Rai che si trovavano nella regione di Kursk per lavoro durante la controffensiva ucraina, la Federazione Russa continua a procedere per vie legali. Da poco tempo è arrivata la richiesta di estradizione nei confronti dei due operatori televisivi. “Quindi” – spiega l’avvocato all’ Adnkronos – “a stretto rigore, quando ne sussistano le condizioni giuridiche e politiche l’Italia è obbligata in base ad un Trattato internazionale ad estradare persone”.

L’approfondimento di Silveri sulla richiesta di estradizione della Russia

Gentiloni Silveri ha precisato alcune informazioni sul mancato rispetto dei diritti fondamentali di un cittadino processato all’estero : “Sulla base di tali previsioni molto spesso le Corti occidentali: “hanno rifiutato richieste di estradizione provenienti dalla Russia”, aggiungendo le motivazioni: “vuoi per l’insufficiente garanzia che la persona sarebbe stata sottoposta ad un processo rispettoso dei propri diritti difensivi, anche a causa della conclamata influenza del potere politico sul potere giudiziario, vuoi per la condizione dei detenuti negli istituti di pena russi”.

Cosa può succedere ai due giornalisti Rai

Sulla prove giuridiche, Alessandro Gentiloni Silveri rammenta: “Non ci sarebbero quindi le condizioni legali per estradare quando risulti evidente che il fatto è lecito per l’ordinamento italiano oppure comunque è scriminato, per esempio dall’esercizio di un diritto”. “Se la decisione giudiziaria è negativa” prosegue l’esperto giurista: “l’estradizione non può avvenire in alcun caso, mentre se è positiva, l’ultima parola spetta comunque al governo, che deve decidere se concedere o negare la consegna sulla base di valutazioni di alta discrezionalità politica.

I due giornalisti italiani hanno commesso un reato?

“Alla luce delle informazioni disponibili è anzitutto molto dubbio che i comportamenti addebitati ai due cronisti della Rai costituiscano reato anche in Italia” spiega l’avvocato. Silveri si sposta poi su una seconda eventualità: “In ogni caso, essi sembrano pacificamente scriminati dall’esercizio del diritto di documentare quanto sta accadendo in un teatro bellico così vicino ai nostri confini e così rilevante per i nostri interessi”. Stando a quanto riportato dall’avvocato di diritto penale internazionale è possibile che l’Italia possa decidere di non accettare la richiesta d’estradizione dei reporter già dal principio. In conclusione, dalle parole di Silveri è quindi probabile che lo Stato italiano possa evitare di iniziare: “la consueta procedura di valutazione giudiziaria”.

 

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