Amadeus al riciclo con furore punta sulla comfort zone della Corrida. Critiche e ascolti? Mi hanno fatto male

14 Ott 2024 19:58 - di Redazione
Amadeus

Amadeus? Sanremo gli manca, o meglio, «gli mancherà ascoltare le canzoni». Lamenta che le critiche per gli ascolti deludenti incassati dall’esordio ad oggi gli hanno fatto e gli fanno male. E rimarca che ancora deve recuperare il sonno perso nei due mesi prima di lasciare la Rai quando, a contratto in scadenza, si è arrovellato per notti insonni sul da farsi, optando poi – come noto – per il trasloco sulla Nove. «Prima di lasciare la Rai ci ho messo un paio di mesi, riflettendoci giorno e notte. Sono una persona pragmatica, e la proposta di Discovery è arrivata dopo Sanremo – rivela il conduttore ed ex direttore artistico del Festival –. Il mio contratto con la Rai scadeva il 31 agosto, ecco perché non ho potuto pensare a progetti nuovi. È chiaro che l’eventuale rinnovo mi sarebbe stato proposto intorno ad aprile o maggio, e quindi dovevo dare una risposta. Marzo e aprile sono stati mesi importanti: quando fai una scelta di vita così non la prendi alla leggera».

Amadeus, l’intervista confessione tra rimpianto e delusione

Scorci e confessioni private di un’intervista di Amadeus con Nicoletta De Ponti e La Ceci su RTL102.5  nella puntata speciale di Password, in cui l’ex punta di diamante di Viale Mazzini, spinge sulla corda del rimpianto e del tormento. Perché “la lingua batte dove il dente duole”, recita un vecchio adagio, che sembra adattarsi al caso del conduttore fresco di avanguardistico trasferimento su quelli che apparivano all’inizio i lussureggianti lidi de La Nove, e ad oggi avvinto dal rammarico degli ascolti che stentano a decollare, travolto da un insolito destino di popolarità al ribasso.

«Gli ascolti sul Nove non sono ancora alti? Non sono un pifferaio magico, non funziona così. Il Nove è un canale ambizioso e sta cercando di diventare generalista. Perché questo accada ci vuole tempo. Se mi sposto sul Nove con un programma conosciuto, ci vuole pazienza», insiste a dire Amadeus, nel corso della diretta su Rtl102.5, parlando degli ascolti del suo “nuovo” programma sul Nove, Chissà chi è. Laddove per nuovo si intende il canale su cui iva ora in onda…

Operazione riciclo: dopo “I soliti Ignoti”, tocca a “La Corrida”

Un’affermazione, peraltro, che desta qualche perplessità… Già, perché un prodotto che in Rai ha sempre funzionato e bene. E che il conduttore, non a caso, ha pervicacemente voluto trasferire in pianta stabile con lui su Discovery, ossia interamente replicato su un canale che come dice Amadeus stesso punta in alto, dovrebbe fare sfracelli. E invece? Invece non è solo una questione di pigrizia da telecomando come sostiene il conduttore. «Il pubblico ha delle abitudini di sintonizzarsi su alcuni canali, questo non è scontato», insiste a ripetere il presentatore sperando nell’inversione di tendenza. Tanto che aggiunge ottimista e fiducioso: «Piano piano arriva, ma ci vuole del tempo, e io questo lo sapevo. Ho detto in conferenza stampa che partiamo dal tre: ogni punto di share in più equivale a 5 o 6 punti in più rispetto a un canale generalista», spiega – e se l’aggiusta – il conduttore.

Amadeus, critiche e ascolti? «Sarei bugiardo se dicessi che non ci soffro per niente»

Ma davvero può bastare? In fondo in fondo, forse non ci crede del tutto neppure lui. Che, infatti, avvinto dall’amarezza per le critiche che gli sono fin qui piovute addosso – «sarei bugiardo se dicessi che non ci soffro per niente» ha ribadito in radio Ama – rilancia puntando su un altro format a dir poco collaudato e vincente sulla carta (poi bisogna vedere negli ascolti)… E allora, ecco che scatta l’operazione bis con rilancio innovativo, anche se poi neanche troppo, e per stessa spiegazione del conduttore. Così, ecco rispolverare un altro titolo di successo, La Corrida, rilanciato dall’idea di trasmettere il programma anche in radio, proprio su Rtl 102.5. «Da bambino ascoltavo La Corrida in radio. Nasce alla radio. Quindi l’idea, che con il Presidente di Rtl 102.5 Lorenzo Suraci ci siamo detti, è: perché non trasmettiamo in diretta in radio su Rtl102.5? Oltre ad essere sul Nove sarà in diretta in radio. Facciamo che questo possa accadere».

All’affannosa ricerca di una “comfort zone”?

Amadeus, che tra una proposta e una ricordo rivela di non essere esente dall’amarezza sulle critiche: «Sarei bugiardo se dicessi che non ci soffro per niente», alla fine conclude: «In tutta la mia vita ho dato ascolto all’istinto: qualche volta ho sbagliato, ma quasi sempre mi ha portato sulla strada giusta. Ognuno di noi fa un mestiere – radio, tv, musica – e non può essere sempre ripetitivo. Si può cercare una comfort zone, ma dentro di me tendo ad essere irrequieto». Ma allora, bissare, replicare, rispolverare, davvero è solo un tentativo di ritrovarsi in una comfort zone? O piuttosto un modo per tamponare la falla di ascolti andando (ancora?) sull’usato sicuro? All’Auditel l’ardua sentenza…

 

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