Amato chiede “condivisione” per la Consulta. Lo dice quello che fece il prelievo forzoso sui conti degli italiani

14 Ott 2024 9:57 - di Carlo Marini

“La Consulta non può essere lottizzata”: lo dice proprio lui, Giuliano Amato a Repubblica rilasciando un’intervista per certi versi esilarante, considerata la sua storia politica e personale.  “L’errore commesso dal governo sulla Consulta? Non è certo nella proposta di un candidato di parte – dice l’ex premier, già presidente della Corte Costituzionale, nonostante la sua fortissima connotazione politica e partitica – questo è sempre accaduto, ma è nel tentativo di eleggerlo senza cercare una condivisione con le opposizioni. Condivisione sulla idoneità del giurista, non spartizione delle caselle a disposizione”.

“La Consulta non può essere lottizzata”: lo dice proprio Amato

E certo, ora che il centrosinistra non ha i numeri, la parola d’ordine p condivisione. Amato interviene su ciò che sta accadendo in Parlamento per la elezione del nuovo giudice, sottolineando che “la Corte non può essere lottizzata”. “La Corte non è la Rai – precisa – dove un conduttore può realisticamente dichiarare di rendere conto all’azionista di maggioranza: alla Rai è così, anche se non va bene neppure lì”. Peccato che, ad esempio, Amato sia stato silente fino a due anni fa, quando la Rai non aveva una voce dell’opposizione all’interno del suo Cda. In quell’occasione il dottor Sottile non c’era, dormiva o era distratto.

Amato arriva a parlare del rischio di una crisi di legittimità della Corte. “Da un lato abbiamo assistito al proliferare di questioni bioetiche come il suicidio assistito o il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, dall’altro lato la politica ha mostrato la sua totale incapacità a dominarle, anzi a volte ne sembra dominata, radicalmente sbilanciata da un lato o dall’altro – prosegue -. Il rischio è che le decisioni della Corte, adottate su un crinale molto difficile, non vengano accettate dalla classe politica, portata a dire: ma questi che vogliono? Tocca a noi decidere”.

La condivisione di Amato? Quando fece il prelievo forzoso la pensava diversamente

Una posizione che ha ricordato quanto detto dal premier Giorgia Meloni nella sua prima conferenza stampa di quest’anno Meloni disse che ‘Amato voleva giudici solo di sinistra, mentre ora toccava alla destra’. Amato definisce con Repubblica “quelle parole della presidente Meloni un infortunio. È certo utile che anche in quella parte politica penetri progressivamente la consapevolezza che la Corte non è la Rai – conclude – la Corte non può essere lottizzata”.

Purtroppo l’intervistatore non chiede ad Amato se il suo concetto di condivisione è lo stesso che aveva adottato da presidente del Consiglio, quando dispose il prelievo sui conti correnti degli italiani in piena autonomia, senza sentire neanche i suoi ministri. “Li mandò tutti a letto, poi decise da solo”, ha rivelato l’allora ragioniere dello Stato a Francesco Verderami del Corriere della Sera. La condivisione per Amato vale solo quando non siede lui (o la sinistra) nella stanza dei bottoni.

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