Anche Aldo Grasso stronca “Report” e i presunti scoop, tutta fuffa: “Questo non è servizio pubblico”
La montagna ha partorito un topolino. Persino Aldo Grasso dal Corriere della Sera stronca “Report”. La tanto strombazzata puntata che avrebbe dovuto far venire giù tutto il governo non ha detto nulla di nuovo. L’editorialista e critico televisivo sferra un duro attacco: “Tanto rumore per nulla. Questo non è servizio pubblico”, scrive tra le altre cose. E, quanto alle notizie che Sigfrido Ranucci sventolava come scoop, si sapeva già tutto. “Una puntata senza sorprese”, titola il quotidiano nelle pagine interne.
“Il servizio che nelle intenzioni degli autori avrebbe dovuto spingere il ministro Alessandro Giuli alle dimissioni inizia con una intervista a Rainaldo Graziani – scrive Grasso-: fondatore di Meridiano Zero, che lo descrive come «una figura brillante». Trascorsi di cui Giuli ha già parlato in articoli passati. A questo si aggiunge anche il riferimento a un suo coinvolgimento nella stesura del programma culturale della Lega». Tutto si sapeva, il ministro in più interviste aveva confermato tutto senza reticenze. E questo Ranucci lo definisce giornalismo d’inchiesta? Del presunto secondo caso Boccia neanche l’ombra.
Grasso stronca Ranucci e Report: “Presunto scoop su Giuli”
Si interroga, Grasso, sul contenuto del servizio mandato in onda domenica sera su Rai3. “Ma davvero Spano, capo di gabinetto del ministro Giuli, ha rassegnato le dimissioni undici giorni dopo aver ricevuto l’incarico per paura dell’inchiesta «Da Boccia a Boccioni»? E poi per cosa? Perché il suo compagno aveva una consulenza al Maxxi, tale da configurarsi come conflitto d’interessi? O c’è altro che esula dal presunto scoop di «Report»?
Aldo Grasso sui presunti scoop di Report: “Giornalismo sigfridico”
Aldo Grasso trova, poi, molto “raffazzonata” l‘inchiesta sull’altro punto che doveva mettere in crisi il Mic nei sogni di Ranucci: “Poi c’è la storia della mostra sul Futurismo affidata a un giornalista del «Tempo» cui il critico d’arte Alberto Dambruoso aveva chiesto il favore di una recensione per segnalarsi al ministro: il racconto era così raffazzonato che era difficile capire dove andasse a parare. Infatti, chi ha seguito la vicenda sa che Federico Mollicone aveva spiegato per filo e per segno la questione della mostra sul futurismo. Sconfessando sia Report, sia Repubblica nei giorni prededenti la messa in onda della puntata di Report. Insomma -tira le somme sul Corriere- la tanto strombazzata inchiesta di «Report» ci conferma (…) che Alessandro Giuli, oltre a un passato giovanile in formazioni di estrema destra (fa rabbrividire ma si sapeva) ha una passione per la cultura esoterica (è una colpa?); e che ci sono scontri all’interno di Fratelli d’Italia. Però questo giornalismo sigfridico ricorda molto metodi basati sul «dileggio all’olio di ricino» (copy Giuliano Ferrara). Se a LAB Report insegnano questi metodi, non si parli di servizio pubblico».
Il servizio sulla Liguria, alla facci di Telemeloni
Infatti la puntata bluff è stata preceduta da un servizio scolastico di LAB Report: “(una sorta di scuola di giornalismo «duro e puro» per cronisti «indipendenti e coraggiosi») su una riserva naturale di Vasto; e poi da un’ottima ricostruzione di una «strage nascosta»: il naufragio di Roccella Jonica, dove sono morti 75 migranti. Ecco, scrive Grasso, “non si parli di servizio pubblico”. Per non parlare, poi, del servizio sulla Liguria ad urne ancora aperte, visto che si vota lunedì fino alle 15. Alla facci di TeleMeloni Ranucci ha riperticato anche in questo caso cose risapute sull’inchiesta che ha portato Giovanni Toti alle dimissioni. Il centrodestra – Gasparri in testa– era insorto. Se ne riparlerà in Vingilanza. Intanto, consiglio da dare a chi fa scuola di giornalismo, tutto questo non ha nulla a che vedere con la missione di un servizio pubblico.
Ranucci pensa a fare la star
Tutta questa fuffa ha avuto come conseguenza un notevole dato di share. Ieri, infatti, il programma ha registrato una media di 2.643.000 spettatori pari al 13.8%. Si tratta del miglior risultato della prima serata tv di domenica 27 ottobre. Se è questo che voleva ottenere…