Anche Mattarella nel mirino degli spioni. Nordio: “Nessuno è al sicuro, gli hacker sono più avanti”

27 Ott 2024 11:51 - di Vittorio Giovenale
Mattarella, Nordio

C’è anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel mirino degli spioni milanesi. In una conversazione tra indagati, nell’inchiesta di Milano sugli accessi abusive alle banche dati che ha portato ieri a sei misure cautelari, si lasciava intendere di aver “intercettato” o “clonato” un account mail del Quirinale.

Mille pagine d’inchiesta sugli spioni: spunta la mail di Mattarella

Nelle oltre mille pagine della richiesta di arresti, che raccoglie tutto il materiale investigativo raccolto, gli inquirenti definiscono “inquietante per i possibili scenari che apre” la conversazione del 13 ottobre 2022 tra Carmine Gallo, l’ex poliziotto milanese ai domiciliari, e Nunzio Samuele Calamucci, uno dei presunti capi dell’associazione a delinquere che avrebbe creato report con dati segreti “nel corso della quale lasciano intravvedere di avere intercettato per il tramite di un gruppo denominato Campo Volo un indirizzo e – mail assegnato alla massima carica dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella, o comunque di essere riusciti, sempre attraverso lo stesso gruppo, a utilizzare abusivamente o a clonare l’account”. Calamucci afferma: “Ho sentito…un amico del ‘Campo Volo’…mi ha detto: ‘mi raccomando quando la stampi…stampatela da una stampante non riconducibile a voi…gli faccio, se no me la mandi così …(incomprensibile)…Gli faccio: ‘sì, guarda che noi l’abbiamo spedita a venti persone, più tre mail, una mail intestata a Mattarella, con nome e cognome’ che se vanno a vedere l’account è intestato al Presidente della Repubblica e non vorrei che gli rompano il c….lo vedono che è diverso!”.

Nordio: “C’è un gap tra le capacità criminali e le nostre dotazioni”

“Non siamo al sicuro. Gli hacker sono più avanti”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al Corriere della Sera commentando l’inchiesta di Milano sui dossieraggi e gli hackeraggi di banche dati pubbliche e sensibili. “C’è un gap da colmare tra le capacità criminali, le nostre dotazioni tecnologiche e la normativa”. “Dobbiamo allinearci anche lavorando con la fantasia – dice il Guardasigilli – Prevedere anziché inseguire le loro mosse. La captazione dei dati non è nulla rispetto al vero pericolo imminente: la manipolazione con l’intelligenza artificiale creerà fake news capaci di fare grande danno”. “Gli hacker – ha ricordato il ministro della Giustizia – hanno violato persino il Cremlino. Lo hanno fatto in tutti settori, a cominciare dalla bioetica. C’è un gap da colmare tra le capacità criminali, le nostre dotazioni tecnologiche e la normativa. Dobbiamo allinearci anche lavorando di fantasia”.

 

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