Appalti alla sorella: arrestato Franco Alfieri, sindaco Pd, fedelissimo di De Luca e “mister fritture” (video)

3 Ott 2024 10:15 - di Luisa Perri

Brutte notizie per il Pd e per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno arrestato  Franco Alfieri, meglio noto alle cronache come il “re delle fritture di pesce”, sindaco di Capaccio e presidente della provincia di Salerno.

All’alba, i finanzieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di 6 indagati a cui risultano contestati a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, procedendo contestualmente al sequestro, nella forma diretta e per equivalente, di un ammontare superiore ai 543.000 euro.

In particolare – si legge in una nota a firma del procuratore Giuseppe Borrelli – è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di Franco Alfieri, attuale sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, nonché la custodia domiciliare nei confronti di Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della Dervit spa, Elvira Alfieri, legale rappresentante della Alfieri Impianti S.rl nonché sorella del sindaco, Andrea Campanile, dipendente del comune di Capaccio facente parte dello staff del sindaco, e Carmine Greco responsabile tecnico del comune di Capaccio nonché Rup dei procedimenti di cui alle contestazioni.

Le indagini, condotte congiuntamente dal Gruppo della Guardia di Finanza di Eboli e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno riguardato alcune procedure di affidamento di lavori e, in particolare, quella relativa all’intervento di adeguamento, ampliamento e efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale e quella relativa ai lavori di adeguamento e riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale del Comune, con corpi illuminanti a Led e sistemi automatici di regolazione – telecontrollo e telegestione del fusso luminoso, entrambe bandite dal Comune di Capaccio Paestum ed aggiudicate dalla Dervit Spa.

Presidente della Provincia di Salerno, è un fedelissimo di De Luca

Franco Alfieri è stato eletto nel novembre 2022, presidente della Provincia di Salerno con il 69,4% dei voti (come candidato del centrosinistra) nell’ambito della consultazione di secondo livello (dove votano solo sindaci e consiglieri comunali). Lui, già sindaco di Capaccio-Paestum, a 23 anni era già sindaco della sua cittadina: Torchiara. Poi è stato eletto due volte come primo cittadino di Agropoli. E oggi amministra Capaccio-Paestum e la Provincia di Salerno. È diventato popolare per le frasi che il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, pronunciò in occasione di una manifestazione sul referendum costituzionale del 2016: “Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì – disse De Luca – Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”.

 

Le accuse contro Franco Alfieri: gli appalti alla sorella

In cambio degli appalti alla Dervit, quest’ultima avrebbe concesso alla Alfieri Impianti srl – legalmente rappresentata da Elvira Alfieri, sorella del sindaco di Capaccio e presidente della Provincia di Salerno, ma di fatto riconducibile a lui – in subappalto e subaffidamento, parte dei lavori svolti a Battipaglia, dei quali era risultata aggiudicataria all’esito di una terza e distinta gara bandita dallo stesso Comune, allo stato non oggetto di contestazioni. E’ quanto emerge dall’inchiesta della procura di Salerno che ha portato oggi in carcere il presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, e ai domiciliari altre cinque persone, tra cui la sorella Elvira. La gara a Battipaglia aveva un valore complessivo di oltre un milione di euro e l’ulteriore somma di 25.302,60 euro, oggetto di sequestro preventivo disposto dal giudice, corrispondente al maggior costo dei materiali forniti dalla Alfieri Impianti nella esecuzione dei subcontratti indicati rispetto a quelli identici che la Dervit aveva acquistato dal medesimo fornitore di entrambe. Sotto sequestro anche 293.545,263 euro, corrispondenti al profitto che avrebbe conseguito la Dervit e derivante dal reato di corruzione.

 

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