Attacco basi italiane in Libano, a sinistra scatta lo sciacallaggio: “Vergogna, il governo chiarisca”

10 Ott 2024 19:16 - di Stefania Campitelli

Come soldati ben addestrati “al pericolo” le sinistre scatenato il puntuale processo preventivo al governo Meloni a poche ore dall’attacco israeliano al quartier generale dell’Unifil in Libano, dove è presente un notevole contingente italiano. Il ministro della Difesa ha immediatamente convocato d’urgenza l’ambasciatore israeliano e fatto il punto con la stampa per riferire, la premier Meloni, in stretto contatto con la Difesa, ha telefonato i nostri soldati assicurando massimo impegno. Ma non basta. Il Pd è tra i primi a dare fuoco alle polveri.  E dire che Crosetto non è stato affatto tenero con Tel Avis, “non prendiamo ordini da Israele” e ancora “gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane contro la base 1.31 potrebbero costituire un crimine di guerra e una violazione del diritto internazionale non giustificata”, ha detto.

Attacco Unifil, le opposizioni sul piede di guerra: il governo riferisca

Le opposizioni chiedono al governo di riferire in aula al più presto su quanto accaduto in Libano. “Un attacco inaccettabile. L’Italia reagisca con fermezza, Netanyahu si deve fermare”, dice Elly Schlein ai cronisti al termine di una riunione dei senatori e deputati Pd sulla risoluzione sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue,  scompaginata dalle notizie in arrivo dal Libano. “L’allargamento della guerra in Medio Oriente – rimarca la segretaria  può avere conseguenze incalcolabili. Il governo italiano riferisca con urgenza sull’accaduto e agisca in tutte le sedi europee e internazionali per il cessate il fuoco a Gaza e in Libano”.

Schlein e Conte: il governo Meloni faccia chiarezza

Giuseppe Conte non resta indietro. “Il governo Meloni faccia immediatamente chiarezza”, dice il leader 5Stelle via social. “Fermiamo la follia di questa escalation, fermiamo la furia criminale di Netanyahu“. Tutte le forze di opposizione chiedono un’informativa dell’esecutivo e spingono sulla necessità di fermare il premier israeliano. Scatenati Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che non hanno mai nascosto le loro simpatie palestinesi. “È arrivato il momento di fermare la criminale escalation di Netanyahu in Medio Oriente”, dice il primo. “È un criminale di guerra, va arrestato”, incalza il secondo. Per Carlo Calenda il premier israeliano “ha perso il senso del limite”.

Fonti militari italiane: i nostri soldati restano nelle basi

Nella riunione dei gruppi parlamentari dem l’attacco israeliano a Unifil si è sovrapposto al confronto in vista delle comunicazioni di Meloni in aula la prossima settimana. “Un attacco deliberato” dice Lorenzo Guerini, presidente del Copasir. “Un attacco che rappresenta un ulteriore upgrade nella situazione già incandescente in Mo. Intanto dal quartiere generale Unifil fonti militari italiane fanno sapere che i soldati “resteranno nelle basi a fare il loro dovere fin quando ci sarà consentito dall’Onu e dalla Difesa”. Abcg

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