Auto elettriche, la direttrice delle aziende europee sposa la linea Meloni: “L’Italia ha ragione, serve diversificare”
Auto elettriche? Avanti, ma con moderazione e diversificando. “Contro ogni aspettativa, quest’anno vedremo un calo nelle vendite di veicoli elettrici. Serve più flessibilità nelle regole europee», spiega in Sigrid de Vries, direttrice generale di Acea, la sigla che raduna le principali case automobilistiche europee in una intervista a Open realizzata all’Università Bocconi di Milano, a margine di una conferenza sul futuro dell’automotive europeo, organizzata in collaborazione con i think tank Ecco e Agora Verkerswende.
Auto elettriche, De Vries (Acea) chiede un cambio di linea alla Ue
“Noi chiediamo alle istituzioni di supportarci in questa trasformazione verso le emissioni zero. I produttori di automobili vogliono che funzioni, ma vedono anche che le cose non stanno andando nella giusta direzione. Contro ogni aspettativa, ciò a cui assistiamo quest’anno è un rallentamento delle vendite di veicoli elettrici, proprio in un momento in cui avremmo bisogno di una forte accelerazione. Gli early adopters di questa nuova tecnologia, ossia le persone che vogliono guidare l’elettrico e che possono permetterselo, hanno già fatto il passaggio. Ora dobbiamo rivolgerci a un gruppo molto più ampio di persone. I produttori hanno fatto il loro lavoro. Hanno progettato e stanno producendo veicoli elettrici, ma la domanda del mercato è in ritardo. E questo significa che l’anno prossimo, nel 2025, i produttori dovranno pagare multe sproporzionate per non aver rispettato gli obiettivi europei sulle emissioni….”.
Il Green Deal integralista, come dice anche il governo Meloni, rischia di essere una trappola. “L’Italia dimostra di aver capito che c’è un problema reale e che va affrontato. Penso che sia davvero utile che Paesi come il vostro prendano iniziativa e cerchino di formare una coalizione in Europa. L’industria automobilistica è essenziale, quindi confrontiamoci sulle soluzioni e troviamo la ricetta giusta per andare avanti. Solo anticipando la revisione del regolamento possiamo affrontare alcuni difetti fondamentali di questa legge”.