“Beccato. Da oggi la bella vita è finita”. Lo spot anti evasione fiscale del governo che silenzia la sinistra (video)

25 Ott 2024 17:56 - di Federica Argento
Spot evasione fiscale

“Da oggi la bella vita è finita”. Godibilissimo lo spot del governo contro l’evasione fiscale. Si tratta della campagna di comunicazione istituzionale realizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per contrastare il fenomeno odioso. Il claim dello spot è “L’evasione fiscale si paga. Da oggi ancora più controlli e sempre meno evasori”. Alla faccia di chi dice stupidaggini, ossia che l’esecutivo Meloni non si occuperebbe dei grandi evasori, il governo prosegue nella sua battaglia contro i furbetti che non pagano le tasse. Nei prossimi giorni lo spot  arriverà su web, tv e radio.

Nelle immagini si vede un evasore, un giovin signore che si fa bello andando in un ristorante, spendendo e spandendo tra aragosta caviale e champagne (“il più costoso”, dice). Continua ad ordinare con disinvoltura, affermando: “Tanto paghi tu”, rivolto ad un cliente del tavolo a fianco che lo guarda sbigottito. Cosa accade? Che l’evasore viene pizzicato dalle Fiamme gialle. “Beccato. La bella vita è finita, l’evasione si paga”, affermano i due finanzieri. “Beccato”, e un timbro sulla foto del furbetto. “Da oggi ancora più controlli e sempre meno evasori”, assicura il governo. Una campagna comunicativa che replica a una certa sinistra che fa propaganda accusando l’esecutivo di essere morbido con gli evasori. Una fesseria.

Gli evasori sono avvertiti. Un altro spot di pochi giorni fa conteneva  l’invito ad aderire al concordato biennale, «che conviene al governo e conviene a te». Carota e bastone, dunque. Chi non accetta il patto con il fisco, stabiliscono le norme sul concordato, sarà inserito in «liste selettive» su cui si concentreranno gli accertamenti fiscali, che sono invece quasi esclusi per i contribuenti che aderiscono. Uno spot, tra l’altro, molto divertente, che inizia: “Bella la vita dell’evasore…”. Per poi finire nelle grinfie dei finanzieri. Insomma, la sinistra conti fino a dieci prima di affermare che il governo è “amico” degli evasori. Accusa becera oltreché falsa.

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