Bucci: “Ha vinto la buona Liguria che vuole andare avanti. Hanno perso i signori del no”
“Ha vinto la buona Liguria, che vuole andare avanti”. Al termine di un pomeriggio che non finisce mai, Marco Bucci ce l’ha fatta portando a casa un successo tondo e un risultato strategico per il centrodestra e la maggioranza di governo. Il sindaco di Genova, su cui il centrodestra e la premier Giorgia Meloni avevano puntato tutto dopo lo scossone delle dimissioni di Giovanni Toti, è il nuovo governatore della Liguria. “Pomeriggio al cardiopalma”, ammette subito in conferenza stampa quando mancano gli ultimi 50 seggi da scrutinare e la vittoria è numericamente orami certa.
Bucci: ha vinto la buona Liguria che vuole continuare
“Sono contento per la Liguria soprattutto, per i cittadini, perché hanno detto chiaro e tondo che vogliono crescere, continuare. Rifiutano i signori del no e che non vogliono fare le infrastrutture e le cose”, dice il neo-governatore, che vuole essere chiamato il sindaco della regione. “Ora abbiamo da fare cinque anni di grande lavoro. Genova non sarà lasciata da parte come qualcuno ha detto e scritto. Il presidente della Regione Liguria deve occuparsi di tutti i cittadini. Lo faremo con forza, determinazione e orgoglio”.
Genova non sarà lasciata da parte come hanno scritto
Ringrazia il competitor Orlando che lo ha chiamato per complimentarsi. “È stato molto gentile e questo gli fa onore”, ma, ha aggiunto, “non mi sono piaciuti i toni di questa campagna elettorale”. Bucci, convinto di poter vincere fin dal 10 settembre, ricorda di essere stato insultato (“mi hanno dato del cretino”) e di essere stato accusato di falsità anche da parte di lleader di partito. A domanda sul candidato sconfitto del centrosinistra, sorride. “Se fossi Orlando dopo il veto di Conte e lo strappo di Grillo prenderei i miei cari amici e gli farei un mazzo così. Ma non voglio fare il suo lavoro. Se le persone in una coalizione si permettono di comportarsi così non ci siamo. I panni, come si dice, si lavano in casa. Certamente, se fossero stati con me o andavo via io o andava via la coalizione”.
Voglio essere chiamato il sindaco della Liguria, scrivetelo
Bucci, come detto in questi 45 giorni di campagna elettorale porta a porta (“ho incontrato 400-500 persone al giorno”) conferma di non voler essere chiamato presidente. “Io voglio essere chiamato il sindaco della Liguria. Scrivetelo”. Cosa vuol dire? “Vuol dire mantenere il nostro stile di sindaci, quindi il nostro parlare con i cittadini, il nostro stare sul territorio. È un rapporto con i cittadini che voglio conservare, il nostro compito è servire i cittadini e non farsi servire”. Poi non si sottrae a una riflessione sull’astensione, che ha raggiunto i picchi massimi nei comuni alluvionati. “L’astensione è certamente un problema. Abbiamo lavorato molto per portare a votare tutti. Bisognerà capire bene perché non hanno votato. Magari perché qualcuno ha sempre detto le stesse cose”. Genova poteva andare meglio, lo ammette. “Vedo un disappunto perché abbiamo tanti cantieri e nella storia si sa che quando si fanno tanti cantieri c’è gente che non gradisce il disagio. Certamente il Pd ha acquisito parecchia forza. Non penso che ci sia un divario, bisogna che ne parliamo”.
Una scommessa azzardata, una promessa vinta
Il risultato è straordinario, come sottolinea soddisfatta la premier Meloni in post sui social. Bucci vince, anche se entra in scena dopo un terremoto giudiziario, anche se è malato. A giugno ha subito un intervento per rimuovere un tumore metastatico, annidato sotto la guancia destra. Un melanoma, una brutta storia. Sarebbe stato facile per chiunque declinare la proposta di mettersi in pista. Ha provato a spiegarlo alla premier Meloni una sera di settembre, quando la leader di FdI lo aveva chiamato per convincerlo a fare il grande passo. Lei aveva insistito e alla fine Bucci si era convinto, aggiungendo che avrebbe utilizzato il tempo a disposizione per la sua terra. Una scommessa che sconfinava nell’azzardo. Una scommessa vinta.