Chi è l’hacker insospettabile arrestato alla Garbatella: si indaga sulla pista russa. Cosa rischia adesso
L’hacker italiano arrestato nel quartiere romano della Garbatella si trova ora in una cella di isolamento a Regina Coeli. Il suo nome è Carmelo Miano, siciliano e laureato in ingegneria informatica presso l’UniCusano. Secondo quanto riporta il quotidiano online Open, il ragazzo avrebbe pronunciato le ‘parole magiche’ sulla sua colpevolezza davanti al giudice delle indagini preliminari di Roma. “Sì, sono stato io”, questa la frase che toglierebbe ogni dubbio in merito alle attività illegali condotte dal 23enne siciliano sul web. Aveva generato un mercato illegale online dal nome Berlusconi Market e penetrava nel dark web dove ci sono business illeciti su armi e droga. Nel corso del tempo, l’ex studente di UniCusano era riuscito ad entrare nei siti della Procura di Brescia, Ministero della Giustizia, Guardia di Finanza, Telespazio e Tim.
L’hacker italiano arrestato lavorava all’Ntt Data, società specializzata in Cybersecurity
Strano ma vero, il ragazzo arrestato con l’accusa di aver commesso reati digitali, lavorava all’Ntt Data, una società specializzata in Cybersecurity. Stando alla difesa dell’avvocato Gioacchino Genchi, per Miano “la contestazione del danneggiamento del sistema informatico non sussiste, visto che il sistema era già disastrato e privo di sistemi di protezione”. Insiste poi l’avvocato sul giovane hacker: ” E’ il più bravo in Italia” come a volerlo dipingere di grande ingegno. Tra l’altro, la polizia postale è riuscita a tracciare il suo indirizzo ip dopo averlo visto connettersi ad un sito porno. Un errore molto semplice che gli è costato la cattura.
Il legame con la Russia e il Berlusconi Market
Stando a quanto riportato sempre dal quotidiano di Open, il ragazzo parlava sul web con soggetti russi dalla sua dimora nel quartiere di Garbatella. La casa in questione tra l’altro sembra essere proprietà di un componente del Consiglio superiore della Magistratura. Si dilettava a consultare il sito Russia Market 99: una piattaforma di Criminal Hacking in cui vengono venduti anche dati sensibili. Per creare un business, Carmelo Miano – come detto- utilizzava anche una sua creazione denominata “Berlusconi Market”. Quest’ultima gli serviva per le criptovalute e, stando al resto delle informazioni, avrebbe usato i genitori come prestanome. Sembra che Carmelo Miano fosse anche in possesso di risorse milionarie in Bitcoin.
Cosa rischia Carmelo Miano dopo il suo arresto
Tra le accuse figurano quelle per riciclaggio, anche visti i suoi rapporti con l’e-commerce russo illegale. Per quanto riguarda la futura detenzione, il rischio per lui è quello di ricevere una condanna a 30 anni di carcere. Anche i suoi milioni sotto forma di bitcoin sono ora sotto sequestro. Attualmente L’avvocato Genchi avrebbe chiesto il trasferimento del procedimento a Perugia, poiché Miano avrebbe violato anche i profili dei pubblici ministeri che seguivano le sue inchieste.