Congresso sulla famiglia, Ecr dà appuntamento a Dubrovnik: “Difendiamo il futuro dell’Europa”

9 Ott 2024 19:05 - di Alice Carrazza
ECR

Contrastare il declino della natalità e sviluppare forme concrete di supporto alla famiglia, vista come il pilastro della società e la chiave per un futuro prospero. Questo è l’obiettivo principale del Congresso organizzato dal partito dei conservatori Ecr, presieduto da Giorgia Meloni, che si terrà a Dubrovnik, in Croazia, dal 18 al 20 ottobre. L’evento vedrà la partecipazione di oltre 300 conservatori da tutta Europa, radunando tutte le forze della destra, dai Popolari ai Patrioti per l’Europa, a testimonianza di un’alleanza ampia e solida. Inoltre, come sottolineato dall’onorevole Antonio Giordano, segretario generale di Ecr, «tutti i partiti di destra croati, inclusi quelli non iscritti formalmente all’Ecr, prenderanno parte all’evento, rafforzando il fronte politico che mira a difendere i valori tradizionali in Europa».

Una kermesse internazionale: 30 speaker da 22 Paesi

Durante la conferenza stampa, l’onorevole Giordano, ha delineato il vasto respiro internazionale dell’evento: «Oltre 30 speaker prenderanno la parola e saranno presenti rappresentanti provenienti da 22 Paesi, tra cui Stati Uniti, Irlanda, Venezuela, Islanda, Finlandia e Portogallo». Tra le personalità di rilievo ci saranno Zsófia Koncz, segretaria di Stato per la famiglia in Ungheria, l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, la ministra italiana per la famiglia Eugenia Roccella, e la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna. Quest’ultima, in collegamento da Strasburgo, ha invitato a riflettere sul significato profondo della famiglia, definendola non solo come un semplice nucleo di persone che vivono insieme, ma come un sistema di supporto che garantisce amore e sicurezza. «Il Congresso di Dubrovnik rappresenterà un’importante occasione di condivisione e confronto», ha aggiunto la neoeletta.

Demografia e natalità: una responsabilità condivisa da tutta l’Europa

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati, ha ribadito che la questione demografica non può essere confinata a una singola ideologia. «La questione demografica non è appannaggio di un singolo partito, sarebbe miserevole pensarla così. È una questione che riguarda le pene dell’Occidente, dell’Europa intera. Deve esserci una responsabilità condivisa di tutte le parti politiche, nessuna esclusa». L’onorevole ha messo in evidenza l’urgenza di invertire la curva del crollo demografico: «Non c’è possibilità di migliorare il PIL senza un incremento della natalità. Non c’è ricchezza senza natalità».

Dati concreti e un cambiamento culturale necessario

A fare da eco con dati a supporto, la deputata di FdI, Ylenja Lucaselli «in dieci anni la popolazione attiva italiana, fra i 15 e i 64 anni, si è ridotta di 1,8 milioni di unità. Assistiamo a una diminuzione progressiva dell’offerta di lavoro, con una composizione per fasce d’età sempre più sbilanciata verso le generazioni più anziane. L’età media della nostra forza lavoro è tra le più alte in Europa». Tuttavia, Lucaselli ha voluto far notare l’impegno del governo: «Sono stati già avviati interventi per invertire questo trend negativo e continueremo a farlo, poiché è necessario un cambiamento culturale profondo».

La sfida digitale e la frattura generazionale

«Oltre alla crisi demografica, Rampelli ha voluto richiamare l’attenzione anche su un’altra minaccia crescente: «Non possiamo ignorare l’impatto che il mondo digitale sta avendo sulla coesione familiare», ha detto, puntualizzando poi come la frattura generazionale, accentuata dalla dipendenza dai social media, stia minando la trasmissione di valori tra giovani e anziani. Questi ultimi, in particolare, sono «perle di saggezza» e «noi abbiamo il dovere di ricomporre la frattura generazionale che li separa dalle nuove generazioni». Ad aggiungere un ulteriore tassello sul tema del sostegno sociale, la deputata Maddalena Morgante ha dichiarato: «Il nostro impegno è a favore della vita, a sostegno delle persone più anziane e più fragili. La famiglia è la cellula primordiale della nazione».

Giovani conservatori d’Europa in un’unica famiglia politica

L’incontro di Dubrovnik, come ha concluso Antonio Giordano, non sarà solo un momento di discussione sui temi familiari, ma una dimostrazione concreta della capacità del partito europeo di unire giovani accomunati dal desiderio di far parte di una famiglia politica conservatrice. Questo evento rappresenta un’opportunità per rafforzare legami che superano i confini nazionali, consolidando una visione comune per l’avvenire europeo.

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