Consulta: da Amato a Flick, la lunga lista di giudici di sinistra che Elly finge di dimenticare

5 Ott 2024 15:34 - di Valter Delle Donne
giudici Consulta

Alla Consulta, il primo partito italiano, che conta sul voto di un elettore su tre, non può rivendicare l’elezione di un giudice. La singolare pretesa viene espressa in queste ore dal Pd e da Avs, con accorati appelli alla mobilitazione. Appelli che sembrano un copia incolla dei lamenti su TeleMeloni contro la maggioranza che ha osato indicare dirigenti, per la prima volta non avallati dalla sinistra, ad amministrare la Rai.   

Corte Costituzionale: la “concezione proprietaria” è stata finora della sinistra

“Noi non accetteremo alcun tipo di blitz sull’elezione dei giudici della Corte costituzionale, è gravissimo anche solo averlo appreso dalla stampa – ha tuonato Elly Schlein sulle indiscrezioni sugli eventuali candidati alla Consulta indicati da FdI – Questa concezione proprietaria delle massime istituzioni della Repubblica deve finire qui, e vederci tutti mobilitati a difesa delle garanzie democratiche”, ha incalzato la segretaria dem.

Un’indignazione alla quale si è associata prontamente Avs denunciando un fantomatico spoil system praticato dalla destra. L’elezione del giudice della Consulta “deve essere fatta nel pieno rispetto dello spirito costituente: vale a dire, con la più larga condivisione della scelta”, ammonisce il capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera Filiberto Zaratti.

Predicano bene, perché sono minoranza. Ma quando erano maggioranza hanno praticato malissimo. Basta leggere l’elenco dei giudici e dei presidenti della Corte Costituzionale: finora la sinistra è stata egemone. Nessuno si è mai sognato di indicare un giurista, tanto per fare un esempio, neanche lontanamente vicino alla destra. Ma i commenti di chi scrive sono opinabili, i nomi no. Nomi da far rileggere alla sinistra più smemorata.

Nessun ex ministro di centrodestra alla Corte Costituzionale

Possiamo iniziare da Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio, ex ministro, passato con disinvoltura dal Psi al Pd, che della Consulta è stato anche presidente. Era stato invece ministro della Giustizia del governo Prodi, Giovanni Maria Flick: un altro autorevole giurista che ha governato, con i voti della sinistra e poi è diventato giudice. Non certo con simpatie a destra.

Profili accademici impeccabili, monumenti, ma possibile che a destra non ce ne fosse uno all’altezza? Facile immaginare che se, nella prossima legislatura, l’attuale Guardasigilli Carlo Nordio diventasse giudice della Consulta, a sinistra andrebbero a manifestare sotto al Quirinale. Si accettano scommesse.

Come verrebbe da interrogarsi su come mai, la sinistra che secondo la Schlein “non ha una concezione proprietaria delle istituzioni”, non abbia mai votato alla Consulta uno degli ex ministri della Giustizia dei governi di centrodestra. Eppure ne abbiamo avuti di autorevolissimi.

In Parlamento e alla Consulta, quanti giudici col cuore a sinistra

A sinistra, invece, il giudice è “terzo” per definizione, anche se è stato militante. A partire dal passato remoto: Giuseppe Branca, insegnante di Diritto Romano in numerose Università, nel 1959 viene eletto giudice costituzionale e diventa dieci anni dopo presidente della Consulta. Tanto col cuore a sinistra che il suo intervento diventa decisivo nella dichiarazione di costituzionalità della legge sul divorzio, tanto avversata dai giuristi cattolici. Il passaggio succesivo sarà la candidatura nel Partito comunista, dove sarà confermato per tre legislature in Senato. Giurista insigne anche Paolo Grossi, nominato giudice della Consulta dal “compagno” Giorgio Napolitano: anche questo presidente della Corte Costituzionale ha nutrito simpatie sfrenate a sinistra.

Come è sempre piaciuto Francesco Paolo Casavola, altrettanto illustre presidente della Consulta. Nel 2009 resta addirittura in ballottaggio fino all’ultimo come possibile capolista del Pd alle Europee. Candidatura che poi non si è concretizzata, a differenza di quella che in Calabria ha visto eletto al Senato, nel 1994 con i Progressisti, Aldo Corasaniti, giudice della Consulta dal 1983 e poi presidente dal 1991. Può bastare come assaggio?

Cercando nella storia dei giudici della Consulta faticherete a trovarne uno che sia fuori dall’alveo del centrosinistra: scordatevi qualcuno con simpatie in An o nel Msi. Un trailer che finisce con una domanda a Schlein e alla sinistra: di chi sarebbe la “concezione proprietaria” delle massime istituzioni della Repubblica?

 

 

 

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