Corruzione, arrestato il dg di Sogei. Tra gli indagati anche un militare e l’uomo di Musk in Italia

15 Ott 2024 17:05 - di Natalia Delfino
corruzione sogei

Il direttore generale di Sogei spa, la società in house del ministero della Finanza, Paolino Iorio, è stato arrestato a Roma con le accuse di corruzione e turbativa d’asta. L’arresto, eseguito dalla Guardia di Finanza, secondo quanto riferito, è avvenuto in flagranza di reato durante lo scambio con un imprenditore di una somma di 15mila euro, poi sequestrati. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Roma, riguarda l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti nell’ambito di diverse procedure di appalto/affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite da Sogei, dal ministero dell’Interno dal ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa. Gli indagati sono 18 persone e 14 società. I finanzieri hanno eseguito anche anche diverse perquisizioni. Nell’informativa della Guardia di Finanza si parla di “un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei Spa, sia infine al ministero dell’Interno”. Fra gli indagati risultano anche un militare della Marina e Andrea Stroppa, considerato l’uomo di Elon Musk in Italia.

Le note di Sogei e Stato Maggiore della Difesa

Sogei, rassicurando sul fatto che quanto accaduto non incide sull’operatività e sulla fornitura di servizi, ha espresso “piena fiducia nella magistratura, a cui sta prestando totale supporto, e si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti. Ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti”, ha fatto sapere la società del Mef con una nota. Anche lo Stato Maggiore della Difesa ha diramato una nota nella quale ha sottolineato che “in merito a quanto appreso da alcuni organi di stampa circa il presunto coinvolgimento di un militare nell’indagine Sogei, condotta dalla Guardia di Finanza, assicurerà il massimo supporto alle Autorità inquirenti. I presunti comportamenti per i quali si indaga non sono certamente compatibili con i valori e i principi fondanti delle Forze Armate italiane”.

Il dg di Sogei posto ai domiciliari

Secondo l’accusa, Iorio, posto agli arresti domiciliari, “in qualità prima di direttore ingegneria, infrastrutture e datacenter e successivamente di direttore generale della società a partecipazione pubblica Sogei Spa, e quindi di pubblico ufficiale, indebitamente riceveva, in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro” dall’imprenditore. In particolare, secondo quanto scritto dai finanzieri nell’informativa di cui hanno dato conto diverse agenzie di stampa, “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei Spa si impegnava ad acquistare prodotti e servizi forniti dalle imprese per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. Lo scambio di denaro fra i due, dell’ordine di decine di migliaia di euro, avveniva circa due volte al mese, almeno dal novembre 2023”.

Il ruolo del militare della Marina e il coinvolgimento di Stroppa nell’inchiesta

Gli incontri sono emersi anche dalle intercettazioni, dalle quali sono emersi anche contatti e incontri anche tra l’imprenditore e militare della Marina Militare. Il militare, ”nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del governo italiano del sistema satellitare (Starlink, ndr.) realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense”, avrebbe “agganciato” Stroppa. “Nel corso delle conversazioni – si legge ancora nell’informativa della Gdf – emerge che, da un lato l’ufficiale di Marina programma’’ con un altro indagato “l’inserimento di Olidata Spa nell’affare e, dall’altro, lo svolgimento di una certamente illecita propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite, dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali. Vicenda sintomatica – scrivono i finanzieri – di un accordo concluso, o in corso di conclusione, al fine di far beneficiare Olidata Spa e attraverso la stessa l’ufficiale di Marina e di un altro indagato, degli affari che il gruppo statunitense potrà concludere con l’amministrazione italiana, grazie all’intervento illecito del pubblico ufficiale”.

Le note di Olidata e Digital Value

Olidata – che secondo quanto emerso ha subito una perquisizione così come la società Digital Value, anch’essa quotata – attraverso il suo Ad Cristiano Rufini, ha fatto sapere che “confidiamo nel lavoro delle autorità competenti e siamo certi che la trasparenza delle nostre azioni verrà chiarita. Siamo a completa disposizione degli inquirenti e pronti a fornire tutto il supporto”. Rufini quindi ha espresso la massima fiducia nell’operato della magistratura, la piena disponibilità a collaborare in ogni fase delle indagini e si è detto certo del corretto operato della società. “L’autorità giudiziaria sta conducendo accertamenti volti a verificare la regolarità delle procedure ad evidenza pubblica aggiudicate in favore della Olidata e di numerose altre aziende”, ha fatto sapere ancora Olidata, sottolineando anche a fronte di queste verifiche la ferma volontà di collaborare attivamente con le Istituzioni, confidando “in una rapida definizione della situazione e nel pieno chiarimento delle circostanze oggetto di indagine”. Digital Value ha fatto sapere che “ha avviato gli opportuni approfondimenti interni, e ripone piena fiducia nel fatto che le indagini in corso porteranno a ogni chiarimento della vicenda. La società – si legge in una nota – è a completa disposizione dell’Autorità giudiziaria per fornire ogni elemento informativo necessario”.

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