Corteo Pro-Pal, Roma blindata si prepara alla sfida. Chef Rubio lancia l’adunata rossa: assembratevi in ogni modo. Il web s’indigna

5 Ott 2024 10:21 - di Lorenza Mariani
Corteo Pro-Pal Chef Rubio

Roma blindata per il corteo (non autorizzato) Pro-Pal di oggi – preannunciato e poi vietato dalla Questura – con partenza dalle 14 da Piazzale Ostiense, zona Porta San Paolo. L’obiettivo: arrivare nel cuore della Capitale. E a capitanare l’adunata Chef Rubio in prima linea (anche dai social). Ma la capitale oggi è paralizzata anche dallo sciopero nazionale dei mezzi pubblici: insomma, quello che si annuncia, è un sabato di fuoco, e non solo per il combinato disposto dei due eventi in calendario. Roma, città aperta, in ostaggio dei manifestanti e monitorata speciale: sono scattati i controlli in vista della manifestazione di questo pomeriggio, quando le frange dell’estrema sinistra si sono date appuntamento per celebrare il pogrom di Hamas in Israele..

Corteo Pro-Pal: Roma blindata, la mobilitazione social di Chef Rubio

«Viva il 7 ottobre e tutta la resistenza palestinese», scrive il Partito dei Carc: un veemente messaggio di sostegno e di esaltazione di quella che definiscono «una giornata di resistenza e di rivoluzione», nobilitando il massacro del 7 ottobre. Ma la causa palestinese sembra solo un pretesto sventolato dalle tante sigle in prima linea nella mobilitazione, dichiaratamente comuniste e interessate a ben altri intenti. Oggi, scrivono in uno dei manifesti che segnala tra gli Il Giornale, «a scendere in piazza deve essere un fronte compatto e determinato» perché «la lotta in solidarietà alla Palestina è la lotta per la liberazione da tutti gli imperialisti che opprimono le masse popolari, anche nel nostro Paese».

L’obiettivo (tra le righe) della sfida alla legge e alla sicurezza

Non solo. Un po’ ovunque i manifestanti dichiarano apertamente l’obiettivo della sfida alla legge e alla sicurezza: quello di «alimentare l’indignazione, la solidarietà e la mobilitazione delle masse popolari in Italia e nel mondo, creando problemi nella tenuta sociale nei diversi paesi». E trasformare la mobilitazione di oggi in «una tappa della lotta per ribaltare gli attacchi contro il nemico e far crescere il fronte di resistenza delle masse popolari nel nostro Paese. Per una nuova liberazione». Insomma, anche se occorre leggere tra le righe, gli intenti sono chiari e netti; anche per questo la manifestazione non è stata autorizzata, e per la stessa ragione importanti sigle che sostengono la Palestina ne hanno preso le distanze.

Corteo Pro-Pal, Chef Rubio e le istruzioni per l’uso dai social: «Uscite prima dei soliti caselli e fate più percorsi interni»

Nel frattempo però Roma è blindata e si prepara alla sfida lanciata col corteo Pro-Pal non autorizzato su cui tra gli altri Chef Rubio lancia l’adunata social. Così, mentre ci sono controlli ai caselli e nelle stazioni, i manifestanti si organizzano per aggirarli: «Uscite prima dei soliti caselli e fate percorsi più interni», «Assembratevi in ogni modo», «Filmate chi vi sembrerà sospetto», si legge allora nel profilo di Gabriele Rubini, attivista noto come Chef Rubio che, immancabilmente, ha assicurato la sua presenza alla manifestazione. «Non mollate per nessun motivo e assembratevi in ogni modo con dignità e fermezza. Se non riuscite a raggiungere Piramide perché sarà blindata, fatelo nel primo punto disponibile. Portate bandiere, cartelli, e fate sentire la vostra voce. Non scoraggiatevi, muovetevi in gruppo, non vi fermate alle prime difficoltà e filmate chi vi sembrerà sospetto. Non siamo noi i criminali».

Utenti indignati: «Vi comportate come criminali aggirando divieti, infrangendo leggi, istigando altri a delinquere»

E sotto il post piovono numerosi i commenti di protesta indignati: «Lo siete eccome se c’è un divieto… e c’è un divieto». E ancora: «Dovete finire in galera o su un campo di battaglia-con le quotidiane conseguenze che osserviamo tutti ogni giorno dal fronte: sei finito, Rubini». Poi tra i tanti: «”Non siamo noi i criminali”, e poi vi comportate esattamente come criminali aggirando divieti, infrangendo leggi, minacciando, diffamando, istigando altri a delinquere».

Piantedosi: «Manifestazioni? Ci aspettiamo senso di responsabilità»

In realtà il problema è di segno diametralmente opposto: intercettare eventuali infiltrati violenti tra i gruppi che, sfidando il divieto, cercheranno di raggiungere comunque la zona di Ostiense per dar vita a un corteo alla vigilia del 7 ottobre, primo anniversario dell’attacco di Hamas in Israele. Il piano sicurezza è stato messo a punto nel pomeriggio i ieri in un tavolo tecnico in questura, il primo presieduto dal neoquestore Roberto Massucci. Tra le misure: controlli nelle stazioni e ai caselli autostradali per intercettare pullman di manifestanti in arrivo da altre città e un dispositivo a cerchi concentrici sempre più stringenti attorno all’area di piazzale Ostiense. Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, sottolineando che la manifestazione è “illegale”, ha assicurato che sarà «gestita con equilibrio dalle nostre forze di polizia, di cui mi fido ciecamente».

Non solo. Ieri sera, il ministro dell’Interno intervistato al Tg1 ha anche aggiunto: «Ci sono valutazioni che stanno facendo la Questura di Roma e le forze dell’ordine per capire quali siano gli scenari che si prospettano. Io segnalo il senso di responsabilità di chi ha accolto quel provvedimento del questore dicendo che autonomamente avrebbe spostato alla prossima settimana ogni manifestazione. Quindi noi ci aspettiamo che ci sia un senso di responsabilità e che comunque non ci siano ricadute significative su ordine pubblico».

 

 

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