Da Genova Elly senza freni: “Per Meloni e Bucci le donne sono uteri viventi”. Così pensa di vincere?
“Stavolta in Liguria si cambia e con Andrea Orlando è la volta buona per cambiare”. È lo slogan intonato dal Politeama di Genova al comizio conclusivo della campagna elettorale del candidato dem, prima del voto di domenica e lunedì. Ma le cartucce del centrosinistra (per l’occasione Schlein e Conte sono insieme sul palco) finiscono qui. Per il resto slogan contro il governo, veleno sparso a piene mani contro il candidato avversario, Marco Bucci, sindaco di Genova. E per finire ventate di rozzo femminismo militante contro la premier Meloni.
Schlein fuori di senno: per Meloni le donne sono uteri viventi
Mentre Orlando si appella un po’ disperato a imprenditori e classe operaia e Conte, reduce dallo strappo con Grillo che ha licenziato su due piedi, si balocca con un immaginifico modello Liguria targato 5Stelle, la segretaria del Pd si lascia andare a un intervento senza freni condito da frasi uscite di senno. “Noi abbiamo la prima presidente donna ma la prima presidente donna sa benissimo che vuol dire tagliare sulla sanità. Lo sa benissimo Giorgia Meloni – incalza Elly – che così il carico di cura resta tutto sulle spalle delle donne: ribelliamoci”. Ma il bello deve ancora venire. “Non ce ne facciamo niente di una premier donna che non si batte per i diritti di tutte le altre donne. E guida una coalizione, anche con Bucci, che riduce le donne a uteri viventi“. Proprio così, donne come uteri viventi? Ma dove ha preso questo linguaggio la signora cresciuta in Svizzera?
Lasci stare gli eroi repubblicani e pensi ai repubblichini
Ma sulla Meloni non è finita. Vietato parlare di Garibaldi, l’eroe dei due mondi è roba loro. “Invece che raccontarci che l’occupazione non è mai stata così alta dai tempi di Garibaldi, dico a Giorgia Meloni di lasciar stare i nostri eroi repubblicani e preoccuparsi invece dei suoi amici repubblichini”. Questo il tenore delle proposte con cui il centrosinistra si presenta agli elettori della Liguria. Poi la capa del Nazareno vorrebbe suonare la carica contro Bucci che, dice, “si legge Toti”.
Orlando vuole “riprendersi” la parola patria…
Orlando prova a volare alto. Ma l’esperimento non riesce. “Noi vogliamo mettere al centro la persona, loro il profitto”, dice e snocciola le pillole del suo programma. “Per questo abbiamo messo al centro della nostra proposta una reindustrializzazione sostenibile”. E giù attacchi alla passata gestione che non ha attenzionato i bisogni dei “ragazzini che non hanno tutela, dei bambini che non sono stati ascoltati. Ce la possiamo e dobbiamo fare, per noi, per i nostri figli e per la nostra patria. Un termine che ci hanno rubato e che non gli appartiene. Riprendiamocelo, forza, ce la possiamo fare”. Il passaggio sulla patria che la destra avrebbe scippato alla sinistra cosmopolita, che per decenni ha scansato il vocabolo come la peste, sembra una barzelletta. Ma davvero pensano di vincere con gli uteri viventi e i repubblichini?