De Luca rovina la festa a Elly Schlein: “Pd isolato, pensa a difendere correnti e fondoschiena”

12 Ott 2024 19:06 - di Viola Longo
de luca schlein

“La segretaria Schlein ha poco tempo davanti per cambiare il Pd, che ancora oggi ospita tutto ciò che è contro natura, ragione e decenza”, a cominciare da “un gruppo dirigente che nel 90% dei casi non rappresenta nulla né nei territori né nella società italiana”. Dalla “Festa dell’ottimismo”, organizzata dal Foglio a Firenze, Vincenzo De Luca è tornato a lanciare bordate contro Elly Schlein, con la quale ormai è guerra aperta sul terzo mandato. Tema che il “governatorissimo” della Campania non ha mancato di sottolineare: “Si deve attaccare un presidente di Regione eletto con il 70% dei voti, mentre a Napoli città il Pd è al 12%? È ragionevole che un partito politico, anziché sostenere quei pochi con un radicamento territoriale, si mette a sostenere quelli che non hanno mai conquistato un voto nei territori e che hanno come obiettivo il difendere la propria corrente e il proprio fondoschiena?”.

Schlein rivendica i successi del Pd, De Luca attacca frontalmente

Sullo stesso palco, poco prima, Schlein, rispondendo a una domanda su quale film consiglierebbe al Pd – Io speriamo che me la cavo, era stato il suggerimento del direttore del Foglio, Claudio Cerasa, che la stava intervistando – aveva favoleggiato sul fatto che “noi ce la stiamo già cavando e piuttosto bene se ricordiamo da dove siamo partiti: dopo la sconfitta delle politiche del 2022 e contro tutti i pronostici siamo aumentati di 5 punti alle ultime europee e di 10 punti nei sondaggi rispetto a quelli di gennaio dell’anno scorso”. Le bordate di De Luca, quindi, hanno assunto i connotati di un attacco frontale, concluso con la constatazione che non esiste una alternativa a Meloni.

Il governatore: “Non ci sono né programma né coalizione, i dem più isolati di due anni fa”

Per De Luca “Schlein ha fatto delle cose interessanti: ha aperto la battaglia, oltreché sui diritti civili, anche sui temi del sociale”, ma si tratta di una piccola apertura, che prelude a nuova fiammata: “Dobbiamo convincerci che per governare un Paese come l’Italia devi avere un programma e una coalizione credibili. Ma oggi non c’è né programma né coalizione. Oggi il Pd è più isolato di due anni fa: i 5 Stelle hanno rivendicato una loro autonomia, Calenda sta per i fatti suoi, Renzi decide in autonomia. Quindi, con quale coalizione ci presentiamo?”.

L’attacco finale: “Partito senza curiosità e intelligenza. Fatico a pensare a un’alternativa a Meloni”

E, ancora, presentandosi come unico e inascoltato interprete di una visione politica concreta e ancorata alla realtà, De Luca ha sostenuto che “sono anni che insisto su vuoti programmatici clamorosi: la sicurezza, un bene primario, le tematiche della scuola, perché in Italia si è perduto il principio di autorità, la giustizia. Non conosco alcuna proposta sul tema”. “Un partito serio anziché parlare di finte questioni di principio (la questione del terzo mandato, ndr), si domanda quali siano i problemi di quella comunità”, ha proseguito, accusando il Pd di non avere “la curiosità intellettuale o l’intelligenza politica” per capire quello che lui starebbe facendo per la “rivoluzione democratica” in Campania. “Un partito serio parte dai dati dalla realtà, ragiona e decide su base delle necessità della comunità non sulle fisime delle correnti, alle quali non partecipo. Ci sono grandi questioni programmatiche sul quale non vedo programmi o proposte definite”. “Se mi chiede l’alternativa alla Meloni faccio fatica a rispondere”, ha concluso De Luca, avvertendo che i dem non sono in grado di rispondere alla domanda più semplice: “Ma voi che alternativa proponete?”.

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