È morto Chicco Mastellone, storico militante di via Sommacampagna e indimenticabile guascone

5 Ott 2024 16:59 - di Elsa Corsini

Goliardico, scanzonato, guascone. È morto il 3 ottobre a Roma Maurizio Mastellone, per tutti “Chicco”, storico militante di via Sommacampagna a cavallo degli anni ’70-’80 e poi della sezione missina Trieste-Salario. Un tumore alle vie biliari se lo è portato via in pochi mesi. Avrebbe compiuto 61 anni a novembre. Lascia la moglie Tiziana e due figlie Giorgia ed Elena, i fratelli Umberto (il plantageneto, come lo chiamava lui), Fabio e la sorella Cristiana. E una sterminata comunità di fratelli nella fede politica e della Brigata Folgore, Chicco indossava il basco amaranto con orgoglio. Fu anche uno dei primi volontari antincendio di Fare Verde, al Campo di Rocca di Cave 1990 insieme all’indimenticabile Paolo Colli, morto nel 2005 in seguito a una leucemia contratta in Kosovo.

È morto Chicco Mastellone storico militante del Fdg di Somma Campagna

Cresciuto insieme a Paolo Di Nella, Chicco non mancava mai: cortei, manifestazioni di piazza, raduni della Contea e feste del Fronte della Gioventù (Spoleto 1988 e Assisi 1990) con la sua guasconeria inimitabile e quel modo di prendere a schiaffi la vita, dissacrandola anche un po’ per troppo amore. E poi l’avventura del locale Tom Bombadil vicino a piazza Vescovio, a due passi dal maledetto muro di Francesco Cecchin, sulle orme di Tolkien, ben prima che la saga del Signore degli Anelli diventasse un brand. Mai nome fu più appropriato: Tom è un folletto dallo spirito ancestrale, è buffo, allegro, se ne va in giro per la foresta cantando ma è anche uno dei personaggi più autorevoli della Terra di Mezzo, su di lui l’Anello non ha effetti. “Aveva una lunga barba castana, e gli occhi azzurri e luminosi brillavano in un viso rosso come un pomodoro maturo, ma increspato da centinaia di rughe ridenti”.

Il ricordo dei suoi fratelli di fede politica sui social

Sui social è un fiume di ricordi, aneddoti, pensieri dei suoi “fratelli di lotta” si sarebbe detto un tempo (Giulio e Diego tra tutti) che ci ci restituiscono il ritratto di un “ragazzaccio” dal cuore grande, rompiscatole e solare, sempre con la battuta pronta e la presa in giro in tasca. L’ideale certo, per il quale non ha mai preteso nulla in cambio come tanti della sua generazione, ma anche un senso di comunità e di afflato umano che ancora oggi unisce le generazioni di una grande famiglia umana prima ancora che politica.

Un’aquila è nel cielo sopra noi…

“Un’aquila è nel cielo sopra noi”, parafrasando le note di una canzone della Compagnia dell’Anello, è il filo rosso che unisce i commenti e i ricordi che corrono sul web. “E proprio mentre il cuore t’abbandona/che sembra che ti sfugge un sorriso/dal cielo Dio s’affaccia e ti perdona e t’apre un pezzo di paradiso”. Noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di Fratelli”, scrive Giulio Buffo prendendo a prestito il testo di una canzone di musica alternativa “Punto di non ritorno”. “Ciao Chicco, puoi godere ora del grande riposo. Nell’altrove non ci sono orchetti, dunque non dovrai più rincorrerli né saranno loro costretti a darsela a gambe levate”, scrive Fabio postando una foto di Chicco con due giovanissimi Paolo Colli e Giuseppe Sciacca.

Domani l’ultimo saluto a Castrum Legionis

L’ultimo saluto a Chicco si svolgerà domani 6 ottobre alle ore 10,30 presso la Riserva naturale di Castrum Legionis a pochi chilometri da Roma (via Tartufari 2 Castel di Decima). Ai familiari di Maurizio Chicco Mastellone e a quanti gli hanno voluto bene giunga l’affetto e la vicinanza della redazione del Secolo d’Italia.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *