El Alamein, Scalfarotto si fa prendere dalle turbe antifasciste. Rampelli: “L’ignoranza è una brutta bestia”

23 Ott 2024 17:52 - di Federica Parbuoni
el alamein scalfarotto

“Il cuore della patria è ad El Alamein“. È bastato questo post su Facebook della capogruppo di FdI in Commissione difesa alla Camera, Paola Chiesa, per far alzare le antenne dell’antifascismo in servizio permanente effettivo, che grida alla celebrazione delle “truppe nazifasciste”. Autore dell’improvvido allarme è stato in particolare il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, al quale ha replicato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli: “L’ignoranza – ha commentato l’esponente di FdI – è una brutta bestia”.

Scalfarotto tradito dall’ansia antifascista

“La capogruppo in Commissione Difesa di Fratelli d’Italia alla Camera, Paola Chiesa, celebra oggi le truppe nazifasciste che per nostra buona sorte persero la seconda guerra mondiale, tirando in ballo una ‘Patria’ che evidentemente non è la stessa che oggi è chiamata a servire nelle istituzioni democratiche e repubblicane”, ha scritto Scalfarotto sui propri social, rilanciando il post di Chiesa su El Alamein.

Rampelli: “L’ignoranza è una brutta bestia”

“Il riflesso pavloviano della sinistra induce a confondere le lucciole per lanterne”, ha chiarito Rampelli, sottolineando che “Scalfarotto, nell’ansia di recitare il rosario laico e quotidiano dell’antifascismo militante vede nella doverosa memoria del sacrificio dei nostri soldati nella battaglia di El Alamein un’evocazione nostalgica”. “L’ignoranza è una brutta bestia soprattutto quando si declina in politica”, ha proseguito Rampelli, ricordando al parlamentare di Italia Viva che “il primo a omaggiare i nostri soldati, facenti parte dell’esercito regolare italiano e non militanti del Pnf, fu l’amatissimo presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi“.

Il vicepresidente della Camera ricorda la lezione di Ciampi

Il vicepresidente della Camera, quindi, ha ricordato le parole di Ciampi che, visitando il sacrario, disse: “Qui a El Alamein, ogni duna, ogni metro di deserto furono aspramente contesi. Vicino a noi, un’altura che a malapena si nota, quota 33, divenne una montagna conquistata, difesa, vinta e persa. Vi combatteste con eroismo, con l’onore delle armi. Tra i memoriali, al km. 111, una lapide italiana ricorda ‘mancò la fortuna, non il valore’. A nessuno mancò il valore. In migliaia caddero in quelle tre battaglie. Tanti compagni d’armi, tanti amici della mia gioventù non sono tornati. Oggi siamo qui, fraternamente uniti, a rendere onore a tutti i caduti di El Alamein: con commozione, con animo riconoscente”.

“Anche il presidente della Repubblica era un nostalgico?”

“Confondere il partito fascista con lo Stato significa vanificare il sacrificio di decine di migliaia di uomini che andarono a combattere dove gli veniva richiesto e certo non si può attribuire a loro la responsabilità dei nemici scelti e dell’epilogo degli eventi”, ha quindi avvertito Rampelli, chiedendo a Scalfarotto “se anche il presidente Ciampi debba considerarsi un nostalgico anziché un patriota”.

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