Feltri demolisce Repubblica: “Non gode di credibilità. Il lettore è disgustato dall’accanimento contro Meloni”

5 Ott 2024 20:46 - di Alberto Consoli
Repubblica Vittorio Feltri

“Repubblica? Se ti attacca avrai successo”. Memorabile risposta di Vittorio Feltri a una lettrice che gli ha chiesto cosa pensasse del caso Elkann, del terremoto al gruppo Gedi e del cambio della guardia Molinari- Orfeo. Dopo essere entrato nel merito della crisi editoriale del Gruppo, del calo drastico di copie vendute e dei guai economici,  risponde nel concreto: “Posso dirti – scrive alla lettrice nella sua rubrica sul Giornale- che per nessun quotidiano oggigiorno è facile stare a galla. Ma, nel caso di Repubblica, sembra che chi la dirige faccia, o abbia fatto, di tutto per farla affondare. Trionfa una maniera di porsi nei confronti del lettore, del cittadino, dell’elettore che è sfacciatamente giudicante“.

Feltri: “Il lettore di  Repubblica è disgustato dall’accanimento contro Meloni”

Aggiunge Feltri che di quotidiani se ne intende: “I giornali non dovrebbero farci la morale, bensì dovrebbero raccontare i fatti. Lasciando al giornalista anche la possibilità sacrosanta di commentare la notizia, di metterci del suo. Tuttavia guardandosi bene dal porsi diversi gradini al di sopra del lettore; o pretendendo di essere depositario di verità assolute”. Per Feltri la chiave di lettura adottata è un autogol: “C’è questo accanimento nei confronti di una premier, Giorgia Meloni, che gode di fiducia, stima e rispetto da parte degli italiani. Ma la quale si pretende di dipingere come un mostro”. Il fascismo al  potere, l’autoritarismo della presidente del Consiglio, il presunto isolamento internazionale e varie fake news. E’ troppo:” Il lettore ne è disgustato. Io penso che l’unica operazione buona ed efficace dal punto di vista economico Repubblica l’abbia realizzata quando ha preso di mira il generale Vannacci. Determinando il successo del suo libro: un libricino piuttosto modesto, ammettiamolo, ma che, grazie alla pubblicità e alle critiche cariche di livore e ideologismo tessute dal quotidiano di Elkann, ha generato un record assoluto di vendite”.

Feltri: “Quando Repubblica ha attaccato Vannacci ne ha decretato il successo”

Feltri introduce uno spassoso meccanismo di causa-effetto. Quando Repubblica prende di mira qualcuno, ne decreta, alla fine, le fortune. Nel caso del Generale ed eurodeputato della Lega Repubblica avrebbe fatto da sponsor suo magrado: Vannacci, è “divenuto popolare e amato in seguito alle pessime recensioni di Repubblica. Cosa vuol dire tutto questo? – tira le somme- . Vuol dire che Repubblica non gode di credibilità se, allorché critica qualcuno, quel qualcuno viene apprezzato; e, allorché demolisce qualcosa, quel qualcosa viene acquistato”.

“Orfeo è un  moderato, ma i giornalisti stanno più a sinsitra della sinistra radicale”

Altro esempio? “Un uomo come Silvio Berlusconi, che ha fatto il bene del Paese, che non ha mai depredato le casse dello Stato ma che semmai le ha ingrassate, è stato combattuto strenuamente, avversato dalla sinistra” e da Repubblica. Conclude Feltri: “Non sarà questo cambiamento ai vertici di Gedi a rimettere a posto tutto. Bastasse così poco…”. Quanto a Orfeo “si dice sia  un moderato: peccato che non lo siano i giornalisti di Repubblica, che stanno più a sinistra della sinistra radicale”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *