Femminicidio a Civitavecchia: anche stavolta il braccialetto elettronico non ha funzionato. FdI: correre ai ripari

20 Ott 2024 13:25 - di Redazione
braccialetto elettronico

Ennesimo femminicidio a Civitavecchia e, come accaduto per Celeste Palmieri, uccisa venerdì nei pressi di Foggia e per una 34enne tunisina uccisa dal compagno il 24 settembre a Torino, anche stavolta il braccialetto elettronico non è riuscito a salvare una 56enne romena uccisa dall’ex marito.

Il femminicidio di Civitavecchia è avvenuto in un edificio del parcheggio della stazione ferroviaria dove la donna è stata trovata priva di vita a notte fonda. Le indagini della polizia hanno portato subito all’individuazione dell’ex compagno, un connazionale romeno già indagato in passato per stalking proprio nei confronti della donna e per questo sottoposto al divieto di avvicinamento e al braccialetto elettronico. L’autopsia sul cadavere ha evidenziato segni di soffocamento e altre lesioni riconducibili ad un’aggressione.

Campione (FdI): “Non possiamo rischiare altri casi di malfunzionamento”

Il mancato funzionamento del dispositivo di allarme tiene banco anche nel mondo politico. Mentre Pd, M5s e Avs salgono sulle barricate, Susanna Campione, senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale contro la violenza sulle donne, ha annunciato la presentazione di una interrogazione ai ministri competenti. “Mi chiedo – premette la parlamentare di FdI – quante donne siano a rischio per il malfunzionamento del braccialetto elettronico indossato dagli uomini che le perseguitano. I casi di Celeste Palmieri, uccisa a San Severo e della donna trovata nel parcheggio di Civitavecchia destano allarme. Presenterò una interrogazione ai ministri competenti per capire come mai il dispositivo in entrambi i casi non abbia funzionato. L’anomalia si era già presentata lo scorso settembre a Torino dove un cittadino tunisino ha ucciso la ex moglie nonostante all’uomo fosse stato imposto il braccialetto elettronico. Vicenda sulla quale ho già presentato un’interrogazione. La verità – prosegue Campione – va dunque accertata in tempi rapidi e vanno trovate soluzioni immediate. Sono infatti quasi tremila i braccialetti elettronici attivi in Italia per stalking e non possiamo rischiare altri casi di malfunzionamento”. 

Braccialetto elettronico provvidenziale a Napoli e Rho

Non va dimenticato che l’utilizzo del braccialetto elettronico può concretamente salvare la vita delle vittime delle violenze, come è accaduto nelle ultime ore a due donne, a Napoli e nel Milanese. A Fuorigrotta, l’allarme nella centrale operativa è fortunatamente scattato immediatamente: un braccialetto elettronico assegnato ad un 49enne napoletano, in seguito ad un provvedimento di divieto di avvicinamento, è stato rilevato in una strada e così è stato scongiurato qualsiasi tentativo di approccio alla sua ex moglie.

A Rho, invece, i carabinieri hanno evitato il peggio fermando un 56enne romeno che aveva rotto il braccialetto elettronico che gli era stato imposto per non avvicinarsi alla casa della ex compagna. L’uomo, con precedenti, dal 14 febbraio era sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dell’abitazione familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, con controllo elettronico.

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