Gerry Scotti: “TeleMeloni non esiste e De Martino è bravo. Io in politica con Pier Silvio? Fandonie che fanno ridere”

7 Ott 2024 9:59 - di Natalia Delfino
gerry scotti

Non solo “non esiste”, ma “solo il pensiero mi sembra offensivo per i colleghi”. Gerry Scotti, da volto simbolo di Mediaset, smonta la vulgata di TeleMeloni. E, tirato in ballo da alcuni retroscena, smonta anche le ricostruzioni su un suo coinvolgimento in una fantomatica discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi: “Mi fa davvero ridere. È una fandonia e chi l’ha scritta non si è nemmeno preoccupato di capire il mio orientamento politico”.

Gerry Scotti smonta le balle su TeleMeloni: “Non esiste e il solo pensiero è offensivo per i colleghi”

“Per me TeleMeloni non esiste: è una parola priva di senso, come apericena. Mi rifiuto di pensare che qualcuno possa svolgere il mio lavoro in virtù di un’appartenenza politica. Solo il pensiero mi sembra offensivo verso i colleghi. Non ci credo”, ha detto Gerry Scotti in una lunga intervista a La Stampa, nella quale si è raccontato come conduttore e come uomo. E in cui ha preso le difese di Stefano De Martino, a più riprese indicato come “raccomandato” in virtù di una presunta amicizia con Arianna Meloni, per altro ampiamente smentita da entrambe le parti.

De Martino? “È bravo e buca lo schermo, il suo exploit non mi stupisce”

“Non mi stupisce l’exploit di De Martino: è bravo, con un piglio napoletano che buca lo schermo ed è alla guida di un game talmente forte da essere blindato. Gli invidio la bellezza. A me Silvio Berlusconi diceva che somigliavo a un ragioniere della Brianza”, ha scherzato il conduttore. Che ha voluto spezzare una lancia per Amadeus, spesso utilizzato nella narrazione su TeleMeloni come contraltare proprio di De Martino, ma il cui programma sul Nove, Chissà chi è, finora si è dimostrato un flop. “Le salite non valgono solo per me: Amadeus non è uno sprovveduto. Diamogli tempo”, ha detto Gerry Scotti.

La “fandonia” della sua discesa in campo al fianco di Pier Silvio Berlusconi

Quanto alle voci su una sua discesa in politica al fianco di Pier Silvio Berlusconi, il conduttore ha spiegato che “mi fa davvero ridere. È una fandonia e chi l’ha scritta non si è nemmeno preoccupato di capire il mio orientamento politico”. A rilanciare le voci che periodicamente vorrebbero Pier Silvio o Marina pronti a scendere in campo ultimamente è stato Dagospia, poi il Fatto quotidiano ci è tornato aggiungendo dettagli, fra i quali la composizione in corso di una squadra della quale avrebbe fatto parte anche Gerry Scotti. Già nell’immediato l’entourage del conduttore ha smentito, ironizzando sul fatto che avrebbe accettato “solo ruoli da Papa in su”. Ora è direttamente lui a chiarire che l’ipotesi non esiste e che, anzi, se Pier Silvio dovesse essere tentato, “glielo sconsiglierei come feci, esattamente 30 anni fa, con suo padre”.

Il mandato da deputato con il Psi: “L’esperienza più brutta e inutile della mia vita”

“Lo sconsiglio con cognizione di causa”, ha chiarito rispondendo a un’obiezione di Francesca D’Angelo, che firma l’intervista, sul fatto che lui però la politica l’ha sperimentata. “Nell’87 fui eletto da esterno deputato del partito socialista – mai avuto la tessera – ed è stata l’esperienza più brutta e inutile della mia vita. Non mi facevano parlare: ero considerato un peone, uno zero, un viandante senza meta. Meglio la tv”, ha replicato Gerry Scotti. Il tema comunque non si pone: così come il suo staff, anche fonti vicine a Pier Silvio hanno subito smentito i retroscena, bollandoli come “fantasie assolute” e rimandando alle parole dell’Ad di Mediaset, che aveva liquidato i precedenti rumors come “balla assoluta”.

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