Giorgetti blocca polemiche e bufale: “In manovra meno tasse e sprechi, aiuti alle famiglie con figli”

12 Ott 2024 17:59 - di Luca Maurelli

“Giorgetti esce dalla porta, si fa largo in area di rigore e blocca le polemiche” potrebbe essere la metafora radiocalcistica del “road show” scritto e interpretato dal ministro dell’Economia – con un passato da portiere – alla festa del Foglio, alla fine di una settimana di indiscrezioni, bufale e chiarimenti sul fronte fiscale. Servono soldi, ma anche idee, la manovra non sarà lacrime e sangue ma sorrisi e attenzione, è la sintesi del Giorgetti-day, che ha avuto modo di spiegare con la franchezza che  i conti esigono rigore, il Paese ha bisogno di una spinta, ma le prospettive sono buone.
Del resto, il ministro era ospite – videocollegato – con la Festa dell’ottimismo e non della sfiga, kermesse organizzata a Firenze dal Foglio, nella quale il titolare del portafoglio del governo finalmente ha potuto esporre la sua strategia economica senza cadere nelle trappole o nelle sintesi giornalistiche. “Sicuramente non ci saranno più tasse, meno tasse lo stiamo facendo, non lo stiamo promettendo. Il taglio del cuneo fiscale che tutti sostenevano provvisorio diventerà strutturale”, ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, mettendo fine a quello che lui stesso definisce “uno stillicidio di interpretazioni, si tratta di aspettare la manovra…”. Giorgetti, da uomo concreto, dopo che anche la Meloni era scesa in campo per chiarire, nel sabato della festa ha riportato la palla al centro del campo per dimostrare che la gestisce lui, anche con una metafora calcistica tra il governo e l’Atalanta giovane, bella e possibile. Intanto, mentre parlava a Firenze, arrivavano le prime indiscrezioni sull’entità della lotta agli sprechi, arma segreta del ministro: si parla di 3 miliardi come obiettivo di spending review a cui il governo punta per reperire risorse utili alla manovra 2025.

Giorgetti e le tasse che non aumenteranno

“L’Italia può puntare sugli italiani che hanno capacità di trovare soluzioni, oggi si chiama resilienza. L’Italia è seria e credibile con grandissime potenzialità”, ha spiegato il ministro. Certo, ha aggiunto Giancarlo Giorgetti, “ci sono elementi negativi, il debito e gli interessi che ogni anno paghiamo e che rappresentano un peso sugli italiani. Dobbiamo fare di tutto per abbassare questo peso”, ha sottolineato. Poi, nel merito: “La manovra dovrà agevolare le famiglie con figli, perché affrontano spese maggiori di quelle che non hanno figli. Quello da cui bisogna partire è che chi ha figli in età giovane o scolare sostiene più spese. Queste spese meritano un trattamento migliore. Spero che martedì un segnale in questa direzione riusciremo a darlo”.

I sacrifici saranno solo sul superfluo

I “sacrifici” in riferimento alla manovra di Bilancio vanno considerati alla stregua delle rinunce che una persona eccessivamente in sovrappeso deve fare a beneficio della sua salute. È l’analogia a cui ha fatto poi ricorso Giorgetti, interpellato sulle polemiche attorno al termine “sacrifici”. “Faccio un esempio concreto: se una persona pesa 115 kg e il medico gli dice ‘guarda che starai molto meglio se pesi 90’. penso che la dieta non sia una cosa eccezionale. Uno preferirebbe mangiare e bere quello che gli pare, ma quando dopo questa dieta magari peserà 90 kg starà molto meglio anche lui”, ha detto il ministro. “Questo tipo di sacrificio lo faranno tanti ministeri, anche tanti enti pubblici e anche tanti enti pubblici non economici. Tutta quella realtà che vive di contributo pubblico e che deve rendersi conto che ogni euro che spende – ha avvertito Giorgetti – è un euro che si toglie a un cittadino o un’impresa che pagano le tasse”. E ai ministeri Giorgetti chiede indicazioni proprio sul superfluo, altrimenti, “farò il cattivo…“. “Sacrificio vuol dire rinunciare a qualche programma a volte totalmente inutile che non dà nessuna utilità. Per questo ho sollecitato i colleghi a fare proposte rispetto alle spese che sono da considerarsi inutili. Dopo di che se i colleghi non presenteranno proposte il ministro dell’Economia a cui tocca fare la parte del cattivo, farà la parte del cattivo”.

La riforma delle pensioni

“Stiamo perfezionando gli incentivi fiscali a chi vuole restare al lavoro. Risponde non solo a un’esigenza di finanza pubblica ma anche al desiderio di chi ha più soddisfazione a lavorare che andare in pensione”, è la strada indicata dal ministro dell’Economia. Si tratta, ha spiegato, di una “linea storica della Lega su cui Salvini concorda” e su cui aveva lavorato anche Roberto Maroni. Sullo stipendio di chi resta “magari lo Stato può accettare di rinunciare al versamento di contributi o ad altro”, ha spiegato Giorgetti.

Il governo paragonato al calcio

Infine il calcio, la sua passione, come la politica. “Una squadra a cui questo governo può somigliare? Avrei tentazioni che evito… Un conto è il cuore, io tifo per una squadra sfortunata il Southampton, “destinata a retrocedere” ma “se dovessi dire una squadra direi l’Atalanta perché è gestita bene, punta sul settore giovanile, navigava a metà classifica, poi ha vinto la Europa League ed ora fa la Champions League”.

 

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