Giorgetti “pignora” a De Benedetti 6,6 milioni: l’anno nero dell’ingegnere definito “Re Mida al contrario”

16 Ott 2024 15:35 - di Alberto Consoli
De Benedetti

Si chiude malissimo l’anno nero di Carlo De Benedetti. Il  ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha pignorato attraverso l’Agenzia delle Entrate 6,6 milioni di euro su un conto corrente infragruppo fra le sue due holding di partecipazioni: Romed e Romed international”. Lo ha reso noto il sito Open. Brutta tegola per l’ingegnere, editore del Domani, tessera numero uno del Pd.  Il blocco della liquidità è in evidenza nella nota integrativa del bilancio 2023 della Romed, come fatto avvenuto nel 2024 dopo la chiusura dell’esercizio sociale. “L’Agenzia delle Entrate-Riscossione”, scrivono gli amministratori dell’Ingegnere, “ha richiesto alla società controllante Romed International S.p.A. il pagamento di euro 6,6 milioni; avviando nel corso del 2024 una procedura esecutiva di pignoramento a valere sul finanziamento fruttifero d’interessi dalla stessa erogato a favore della nostra società. La società ha dato incarico ai propri legali per la gestione della procedura esecutiva”.

Secondo la stessa Romed alle spalle del pignoramento ci sono verifiche fiscali iniziate nel 2016: «aventi per oggetto la riqualificazione da parte del Fisco di alcuni rimborsi di finanziamenti soci, che hanno dato origine ad una serie di accertamenti tributari notificati negli scorsi anni. Tutti gli avvisi di accertamento riguardanti Romed». Il braccio di ferro con il fisco è stato perso da De Benedetti e dalle sue società sia in primo grado che nel secondo grado che si è concluso nel maggio scorso. Ora, spiega ad Open la Ceo di Romed, Luisa Graziani, «è già stato deciso di procedere con la richiesta di terzo grado di giudizio». Nella stessa nota integrativa al bilancio compilata prima di conoscere l’esito negativo del secondo grado di giudizio era per altro preannunciato il nuovo ricorso: «È intenzione della società proseguire la lite, qualora necessario, sino all’ultimo grado di giudizio».

Un momentaccio per De Benedetti. Dopo aver ceduto il gruppo Cir ai figli, le sue attività ruotano appunto intorno alla Romed. Holding che ha chiuso il bilancio del 2023 con un rosso di 19,77 milioni. A pesare  soprattutto le perdite sui cambi, che sono ammontate a 4,2 milioni. Numeri che hanno condotto a una rapida discesa di 13,5 milioni delle disponibilità liquide. Che ora ammontano a 20,4 milioni. Crescono anche i debiti con le banche, di 10,9 milioni, che in questo modo a fine anno avevano raggiunto quota 118,6 milioni. I numeri del 2023, tuttavia, sono migliori di quelli registrati alla fine del 2022: quando la società di partecipazioni dell’Ingegnere aveva perso la bellezza di 43,9 milioni. Un risultato su cui avevano inciso le forti svalutazioni sulle società partecipate, a partire da quella nella casa editrice del Domani, lanciato il 15 settembre del 2020.

 

 

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