Giorgetti: “Sacrifici a banche, assicurazioni e ministeri”. Smontate le balle sul catasto

16 Ott 2024 12:43 - di Stefania Campitelli

Come è possibile una manovra di questo tipo? Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, è andato subito al cuore del decreto fiscale da circa 30 miliardi approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri. Parole semplici per un intervento asciutto che fa strame di settimane di anticipazioni basate sul nulla di presunte stangate alle porte e fibrillazioni nella dialettica tra ministeri.

Giorgetti: i sacrifici li faranno le banche, le assicurazioni e i ministeri

“È stata possibile – scandisce il titolare dell’Economia – grazie alla gestione prudente e responsabile della finanza pubblica che nel 2023 ha creato gli spazi per manovre strutturali”. Poi ha rispedito al mittente la narrazione della stampa sugli extraprofitti. “I sacrifici li fanno le banche, le assicurazioni e i ministeri. Ma non ci fermeremo a quello – ha detto Giorgetti – anche l’universo di quello che sono enti, soggetti, fondazioni che non sono esattamente figli di ministeri ma che a vario titolo ricevono contributi statali dovranno rispettare regole elementari di buona finanza”.  Spiazzate le opposizioni che per giorni hanno ‘ricamato’ sull’intervista del ministro a Bloomberg. “C’è chi lo chiama extraprofitto o contributo, io lo chiamo sacrificio. Ora penso sia chiaro quello cosa intendevo quando ho usato questo termine. Di cui si è abusato in queste settimane da parte dell’opposizione. Mi spiace per loro, ma ora diventa intellegibile a tutto il popolo italiano”.

“Ora tutto il popolo italiano sa cosa intendevo”

Da parte dell’Abi, ha aggiunto il ministro rispondendo a un cronista “penso che faccia bene a essere cauta, tutti fanno bene ad essere cauti. I pescatori e gli operai saranno contenti dopo questa legge di Bilancio, un po’ meno le banche”. Anche le strutture dei ministeri sono chiamate a fare ”un importante contributo in termini di taglio, la chiamano spending review, chiamatela come volete – dice il ministro –  è una riduzione media del 5% delle spese correnti dell’amministrazione dello Stato”.

Calo del cuneo fiscale e incentivi per non andare in pensione

E ancora la conferma del cuneo fiscale “Non soltanto confermiamo il cuneo fiscale e contributivo, ma addirittura faremo in modo che ci sia anche qualche beneficio sicuramente per redditi oltre 35mila fino a 40mila euro. Inoltre ci saranno anche altre classi di reddito che ne beneficeranno”. Sul capitolo pensioni la manovra introduce un nuovo meccanismo di incentivazione per chi raggiunge l’età per il pensionamento in ambito pubblico e privato per rimanere al lavoro. Si tratta di incentivi significativi per non andare in pensione. Smontate poi le balle sul catasto. Il dossier, chiarisce il ministro Giorgetti in conclusione, non è contenuto nella legge di bilancio. “Ma non si tratta come scritto in questi giorni di un aggiornamento delle rendite catastali. Ma banalmente quello che già normalmente è previsto per chi ha usufruito del superbonus”. Sul capitolo sanità ha confermato che è una delle poche voci di spesa aumentata.

Leo: proroga del bonus ristrutturazioni al 50% sulla prima casa

È il viceministro all’Economia Maurizio Leo a concentrarsi sui dettagli fiscali a partire dal bonus casa. “Il decreto approvato ieri proroga nel 2025 il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa. Infatti, viene prevista una detrazione unica al 50% per la prima casa e del 36% per le seconde case”. La finalità della misura è di contrastare “fenomeni di non fatturazione”. Leo ha anche anticipato l’arrivo nuovi incentivi per le imprese secondo la filosofia del “chi più assume meno paga”.

Il gettito del concordato fiscale aiuterà il ceto medio

“Con il gettito del concordato fiscale  – ha aggiunto il viceministro di FdI –  potremmo lavorare sul secondo scaglione Irpef per venire incontro al ceto medio”. L’importo sarà noto dopo il 31 ottobre alla scadenza del termine per le adesioni. “Niente previsioni – ha chiarito – perché la palla di vetro non ce l’abbiamo. Vediamo che c’è entusiasmo. Tanta gente sta capendo che in 2024-25 definire il reddito con i parametri nella norma è sicuramente una misura di interesse per contribuenti”. Sui ‘sacrifici’ alle banche anche Leo ha parlato di soluzioni di buon senso. Sulle imposte alle assicurazioni per il ramo terzo e il ramo quinto – quindi non le polizze vita – è previsto il meccanismo di pagamento dell’imposta di bollo a carico dell’impresa di assicurazione con un meccanismo temporale, quindi anno dopo anno, e non alla scadenza della polizza come avviene ora. “Detassiamo per il triennio i premi di risultato”, ha detto Leo, “che passano dal 10 al 5% mentre viene confermato l’innalzamento del tetto per i fringe benefits per i dipendenti a mille euro, che diventano duemila euro per le famiglie con figli”.

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