Gli ultimi giorni dello sceriffo disarmato. Schlein gela De Luca: “Nessuno è eterno”. Lui si paragona a Moro

18 Ott 2024 16:20 - di Leo Malaspina

Lui ci crede ancora, al terzo mandato, la segretaria del Pd e i consiglieri regionali del suo partito molto meno. Il governatore “sceriffo”, ormai disarmato, Vincenzo De Luca, subisce l’ennesima umiliazione dalla segretaria Elly Schlein e il governatore Vincenzo De Luca è pronto a sbloccarsi in via definitiva. Dopo i recenti e continui attacchi personali firmati dallo “Sceriffo”, ieri, dagli studi di Piazza Pulita su La7, è arrivata la risposta tranchant della leader democratica. Che ha liquidato così De Luca e il suo obbiettivo del terzo mandato personale: “In una comunità ci si rispetta. Tutti utili, nessuno è indispensabili e nessuno è eterno”.

Schlein non molla: De Luca verso la resa sul terzo mandato

De Luca oggi ha replicato molto piccato nel suo consueto intervento televisivo. “La segretaria del Pd ha detto che nessuno è indispensabile ed eterno. A questa verità ci eravamo arrivati già da qualche decennio, e siamo d’accordo, ma è un’osservazione che rischia di essere un po’ banale. Bisogna evitare di cadere nell’affermazione che uno vale uno. Nessuno è indispensabile ed eterno non può significare che uno vale uno. È un’affermazione puerile, di cui si stanno liberando gli esponenti delle 5 Stelle”, ha detto, in diretta su Facebook, il presidente della Regione Campania. “Sulla indispensabilità – afferma il governatore del Pd – bisogna usare il criterio con molta prudenza. Aldo Moro era indispensabile, nella situazione data e per quello che rappresentava. Ci sono situazioni e responsabilità rispetto alle quali capita che qualcuno possa essere assolutamente necessario. Moro era indispensabile, l’uccisione di Aldo Moro ha determinato il blocco di un processo politico di valore straordinario. Credo che nessuno direbbe a una personalità come Aldo Moro che nessuno è indispensabile, eterno”. “Nessuno è indispensabile – aggiunge De Luca -, ma probabilmente conviene fare qualche ragionamento sulla necessità di non bloccare un lavoro immenso che sta cambiando il volto della Regione Campania”.

La protesta della società civile

Oggi, intanto, sotto le finestre della Regione Campania, è andata in scena l’iniziativa, promossa da Ciro Fiola ex presidente della Camera di Commercio di Napoli, a cui hanno preso parte circa cento persone tra esponenti politici, imprenditori, commercianti e rappresentanti della società civile schierati contro De Luca. “Oggi nasce un comitato politico per liberare la Campania da Vincenzo De Luca. Col tempo ci siamo accorti che ci ha preso in giro. Ricordo quando sui suoi manifesti c’era scritto ‘mai più ultimi’. Ora noi stiamo rimpiangendo gli ultimi di allora, perché noi in questi anni abbiamo scalato all’indietro la classifica e siamo dietro gli ultimi. Il Pascale – ha continuato Fiola – non ha il primario di senologia da otto anni. Abbiamo perso un’intera équipe di cardiochirurgia al Ruggi d’Aragona. Abbiamo farmaci per cardiopatici che prima erano gratuiti e che ora sono a pagamento. Fondi sanitari che finiscono ogni mese. Ed ancora sul periodo Covid: quanti soldi sono stati spesi per fare i Covid Center? Soprattutto: quante persone sono state lì ricoverate? E poi non parliamo del suo aplomb così poco istituzionale. Ovunque fa manifestazioni, offende tutti. Insomma noi non ci sentiamo più rappresentati da Vincenzo De Luca. Non siamo più ascoltati dalla nostra regione e, come regione, crediamo non siamo più ascoltati a livello nazionale”, ha detto Fiola parlando a nome del comitato che va “oltre il no” al suo terzo mandato.

 

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