
Grillo: “Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dai lupi”. Dopo il tonfo in Liguria Conte è avvisato
“Si muore più traditi dalle pecore, che sbranati dal lupo”. Così, all’indomani del voto in Liguria e della débacle grillina, Beppe Grillo, che ha fatto sapere di non essere andato a votare. Dopo il ‘licenziamento’ da parte di Giuseppe Conte, che ha stoppato il contratto da 300mila euro al fondatore del movimento, lo scontro ai vertici è totale. L’ex comico genovese non le manda a dire all’ex premier che ha estinto il glorioso movimento delle origini. Il tonfo elettorale nella Liguria è una cartina al tornasole della lenta agonia dei 5Stelle. Ma anche e soprattutto una sconfitta personale dell’avvocato del popolo.
Grillo: si muore più traditi dalle pecore che sbranati dai lupi
Il post pubblicato nelle ‘storie’ temporanee di whatsapp è eloquente. La citazione è attribuita a un “autore sconosciuto” e accompagnata dalla foto di un lupo. Il riferimento a Giuseppe Conte è chiarissimo, dopo che l’ex premier ha annunciato nelle anticipazioni del libro di Bruno Vespa che non rinnoverà il contratto di consulenza di Grillo da 300mila euro. Il co-fondatore dei 5Stelle aveva replicato subito con un video social per rivendicare “il diritto a estinguere il Movimento”. E nello staff grillino si era precipitati a frenare smentendo la sospensione formale del contratto.
La batosta elettorale dei 5Stelle in Ligura e la sbandata di Conte
La batosta delle urne fa male a tutto il centrosinistra, ma specialmente ai pentastellati che scendono sotto la soglia psicologica del 5%. Molti grillini non sono andati a votare o non hanno votato M5S seguendo le indicazioni molto esplicite di Grillo, che con un tempismo straordinario ha sabotato “la pecora”. L’appuntamento elettorale sulla scia della tempesta giudiziaria che ha coinvolto Toti doveva essere “un gol a porta vuota”, il primo successo di una terna (a novembre si voterà in Emilia-Romagna e Umbria) e invece si è trasformato in una partita da dimenticare. Non ci sarà nessun cappotto del centrosinistra. All’indomani di uno spoglio al cardiopalma la vittoria di Marco Bucci, sindaco di Genova, è un pessimo risveglio per le opposizioni, praticamente senza voce.