I trafficanti dietro gli sbarchi in Calabria: 13 arresti. Meloni: “Difendiamo i confini”
Un’altra organizzazione di trafficanti di migranti è stata sgominata dalla Guardia di Finanza: 13 persone di nazionalità irachena, pakistana e afgana sono state arrestate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e riciclaggio dei proventi di questa attività, nell’ambito di una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Dda cittadina. Secondo l’accusa, i 13 arrestati, attivi in diverse province italiane e organizzati in “cellule”, appartenevano a una organizzazione dedita a far arrivare via mare i migranti in Italia, e in particolare sulle coste della Calabria, attraverso la rotta del Mediterraneo orientale per poi farli espatriare verso la Francia e altri Stati del Nord Europa. “È una priorità assoluta combattere chi sfrutta il legittimo desiderio delle persone di trovare condizioni di vita più favorevoli per ingrassare i propri profitti. Il Governo è determinato a smantellare queste reti criminali e a debellare il traffico illegale di esseri umani, che alimenta gli interessi degli schiavisti del Terzo Millennio”, ha commentato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ringraziando la Guardia di Finanza di Crotone, lo Scico e la Dda di Catanzaro “per la brillante operazione”. “Il nostro impegno va avanti. Continueremo a lavorare senza sosta per difendere i nostri confini e per ristabilire un principio fondamentale: in Italia si entra solo legalmente, seguendo le norme e le procedure previste”, ha aggiunto Meloni.
Le mani dei trafficanti di migranti sulle coste della Calabria
Gli arresti sono stati compiuti nelle province di Bologna, Brescia, Crotone, Roma, Imperia, Milano e Vibo Valentia. L’organizzazione criminale era radicata in Turchia e Iraq, con diramazioni in Italia, Francia e Grecia. I trafficanti gestivano le traversate di migranti irregolari provenienti, prevalentemente, dal Medio Oriente e da Paesi asiatici come Iraq, Iran, Kurdistan, Afghanistan, Pakistan, Siria, Libano. Nel corso delle indagini la GdF ha individuato 12 sbarchi riferibili all’organizzazione. Per soddisfare la richiesta dei migranti di recarsi, dopo lo sbarco in Calabria, verso il Nord Europa, l’organizzazione si avvaleva di una rete di connazionali che si occupava della loro sistemazione nel crotonese e dell’acquisto di biglietti di viaggio su linee ferroviarie o bus per i successivi spostamenti per oltrepassare il confine. Le tariffe per i “pedaggi” andavano dai 7 ai 12mila euro. “Moltiplicare questi importi significa parlare di flussi finanziari enormi”, ha detto il comandante regionale della Guardia di Finanza calabrese, Gianluigi D’Alfonso. “Abbiamo accertato il disprezzo verso i migranti, definiti pecore e piccioni dai trafficanti. Fino al 2024 arrestati 90 scafisti tra Roccella e Crotone”, ha aggiunto, secondo quanto riferito dal Corriere della Calabria.
Piantedosi: “Basta con l’ideologia dell’accoglienza indiscriminata”
“Il quadro che emerge dalle complesse investigazioni — ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – conferma la necessità di proseguire lungo la strada intrapresa da questo Governo per contrastare con ogni mezzo, anche preventivo, i criminali senza scrupoli che si arricchiscono mettendo a repentaglio la vita stessa dei migranti”, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando come “tutto ciò renda evidente quanto sia importante superare le posizioni talvolta ideologiche di chi continua a farsi sostenitore di un’accoglienza indiscriminata anche quando questa finisce, di fatto, per favorire i vergognosi interessi di gruppi criminali”. “Quanto portato alla luce dall’operazione della Guardia di finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, è l’ulteriore testimonianza che il traffico di esseri umani è una piaga di crescente diffusione che va contrastata senza indugi o sottovalutazioni. Alle Forze dell’ordine e alla magistratura – ha aggiunto Piantedosi – va il mio apprezzamento per il costante impegno messo in campo su questo fronte”.