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Il Consiglio supremo di difesa: “Rinforzare Unifil”. Colloquio tra Meloni e Mattarella
Il sostegno “convinto” al diritto di Israele alla difesa, ma anche la condanna degli “inaccettabili attacchi” alla missione Unifil, che va rafforzata, e la preoccupazione per le sofferenze della popolazione civile, tanto a Gaza quanto in Libano. La crisi in Medio Oriente ha occupato larga parte del Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella, durante il quale è stato anche esaminato il Piano di Zelensky per l’Ucraina, alla quale l’Italia ha ribadito il pieno sostegno in vista del raggiungimento di una pace giusta e duratura e la disponibilità a contribuire alla ricostruzione. Al termine del vertice, secondo quanto emerso, Mattarella e Giorgia Meloni hanno avuto un breve colloquio privato, i cui contenuti, allo stato attuale, non sono stati divulgati.
La riunione del Consiglio supremo di difesa
Oltre a Mattarella e al premier, alla riunione hanno preso parte i ministri Guido Crosetto e Adolfo Urso; il capo di stato maggiore della difesa, generale Luciano Portolano; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano; il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di Difesa e segretario del Consiglio, Francesco Saverio Garofani.
La vicinanza al popolo di Israele, la preoccupazione per le recrudescenze antisemite e per la popolazione di Gaza e Libano
Durate la riunione, il Consiglio supremo di difesa ha ribadito la vicinanza dell’Italia al popolo israeliano dopo “il barbaro attacco di Hamas” del 7 ottobre e rilanciato la richiesta di immediato rilascio degli ostaggi. Inoltre, è stata espressa preoccupazione per le “gravi e inaccettabili recrudescenze di sentimenti di antisemitismo”. In questo contesto è stato anche rinnovato il sostegno al diritto di Israele “alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e umanitario”. “Nello stesso tempo – si legge in una nota del Quirinale – è profonda la preoccupazione per le inaccettabili condizioni dei civili a Gaza, la cui popolazione continua a patire indicibili lutti e sofferenze e ha diritto ad essere sottratta alle distruzioni e alla violenza della guerra”. È stata dunque rilanciata la necessità di arrivare a un immediato cessate il fuoco a Gaza e di assicurare l’arrivo degli aiuti umanitari. Resta l’obiettivo dei due popoli due Stati, attraverso “una soluzione negoziata tra Israele e Palestina, con il concorso della comunità internazionale”.
Il sostegno alla missione Unifil: “Sia rinforzata”
“Il Consiglio ritiene che gli attacchi missilistici iraniani nei confronti di Israele rappresentino un ulteriore elemento di tensione, tema affrontato recentemente dalla Presidenza italiana in ambito G7”, si legge ancora nella nota del Colle, che sottolinea come “particolare attenzione” sia stata rivolta alla situazione del sud del Libano, “presidiato dai militari della missione Unifil e dove operano circa 1.000 soldati italiani”, ai quali è stato sono stati rivolti sentimenti di gratitudine e vicinanza, così come ai partecipanti alla missione bilaterale Mibil a Beirut. “L’aggravarsi della situazione, causata dai numerosi lanci di ordigni verso Israele e dalle operazioni militari israeliane contro le milizie di Hezbollah, rende più che mai importante – si legge ancora nella nota – sostenere le iniziative per il rafforzamento delle Forze armate libanesi (Laf) affinché siano in grado di garantire efficacemente il pieno controllo di tutto il territorio libanese a cominciare dalla Blue Line in cooperazione con Unifil”. Il Consiglio ha quindi ribadita l’importanza della “piena partecipazione delle parti alla attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 nel 2006” e “la necessità di cessare il fuoco e di sollecitare una iniziativa sia all’Onu sia con i Paesi contributori alla missione per rinforzare Unifil”.
“Resta centrale la sicurezza e la tutela del personale di Unifil, la cui presenza risulta fondamentale per la stabilizzazione della regione”, si legge ancora nel comunicato sul Consiglio supremo di difesa, che “ritiene inaccettabili gli attacchi alle forze di pace dell’Onu da parte dell’esercito israeliano e sottolinea come tutte le parti in causa abbiano l’obbligo, ai sensi della Risoluzione 1701 nonché del diritto internazionale, di garantire la sicurezza e l’incolumità del personale e delle strutture dell’Onu”.