Il vaffa di Conte a Grillo: stop al contratto da 300mila euro. Casaleggio: “Il partito non esiste più”

24 Ott 2024 20:53 - di Stefania Campitelli

Conte e Grillo, il divorzio è ufficiale. Il presidente 5Stelle licenzia il comico genovese fondatore del movimento, durerà? Non è la prima volta che la coppia ‘scoppia’ e si ricompone.  “Grillo è responsabile di una contro-comunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale”. Così Conte annuncia la decisione di non rinnovare il compenso di 300mila euro al garante del movimento. La dichiarazione di guerra è contenuta nel nuovo libro di Bruno Vespa Hitler e Mussolini – L’idillio fatale che sconvolse il mondo (e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa) in uscita il 30 ottobre.

Nel libro di Vespa Conte licenzia Grillo

“Grillo ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto. Ma io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale. E non è compatibile con alcuna retribuzione”, dice  l’ex premier. Poi spiega che fu raggiunto “un compromesso” retribuendo la “sua nota abilità comunicativa per rafforzare l’immagine del movimento”. Oggi però, di fronte a quello che Conte chiama il boicottaggio di Grillo, arriva lo stop. Il processo costituente del movimento, reduce dalle batoste elettorali, insomma, parte dal licenziamento del fondatore, protagonista della stagione del vaffa e della scatoletta di tonno. Non è proprio un buon viatico per il terzo partito italiano passato dal boom del 30% a un misero 11%.

“Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile”

“Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile”, confessa Conte a Vespa. “Umanamente sono molto colpito da come si comporta. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso. Perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità”. Ma a far traboccare il vaso sarebbe stato lo scontro sull’assemblea: “Vedere oggi che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originali di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo. Perché, al contrario di quel che scrivono i giornali, lo scontro non è personalistico, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità”.

Lo staff di Grillo: non ci risulta nessuno stop al contratto

Lo staff di Grillo però dice di non essere a conoscenza dello stop alla consulenza da 300mila euro. “A noi non risulta, il contratto è in essere”. Le tensioni tra i due fratelli-coltelli proseguono da settimane, ma la dirigenza grillina ribadisce che l’entrata a gamba testa dell’ex premier è mirato semplicemente a sottolineare che l’attuale compenso di Grillo non è un’indennità per la suo carica da garante. Ma una retribuzione per la sua prestazione di ‘comunicatore’.

Casaleggio: il partito che conosco non c’è più

Molto infastidito Roberto Casaleggio. “Non so perché sia uscita proprio oggi questa notizia del ‘licenziamento’ di Grillo da parte di Giuseppe Conte, è un po’ strano che Conte lo dica a Vespa e non a Beppe o agli iscritti”. Ospite di Un Giorno da Pecora, traccia una fotografia che dimostra il totale sfaldamento del partito. Rapporto tra Grillo e Conte irreversibile? “Per me non è compatibile con la storia del Movimento 5 stelle. C’è una finta partecipazione, con degli iscritti che non si sa chi siano. Certo che è giusto cancellare chi non è attivo, ma è strano che per tre anni non lo fai e ora che c’è una battaglia con Grillo venga fuori”. M5s alle battute finali? “Sicuramente non è quello che conoscevo io, è rimasto giusto il nome e secondo me dovrebbe cambiarlo”.

Gasparri presenta un esposto alla Corte dei Conti

Tra i primi a commentare Maurizio Gasparri. “Vedo che tardivamente Conte fa quello che avevo auspicato da tempo: interrompere il contratto da 300 mila euro l’anno a Grillo. A che titolo i grillini hanno dato questi soldi al loro fondatore? Per quali servizi? Qual è il trattamento fiscale di questi compensi?”, incalza il presidente dei senatori azzurri che annuncia un esposto alla Corte dei Conti. Per Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia senza “Beppe Grillo quel partito non esiste più”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *