Ilaria Salis, l’Ungheria chiede la revoca dell’immunità: “Non fare la vittima, sei una delinquente”

22 Ott 2024 15:42 - di Luciana Delli Colli
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L’Ungheria ha chiesto formalmente al Parlamento europeo di revocare l’immunità a Ilaria Salis. La notizia è stata anticipata dalla stessa esponente di Avs e poi confermata dalla presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola. La richiesta ora verrà inviata alla Commissione “Juri” per gli Affari giuridici per la valutazione. La notizia è stata accolta dalla sinistra con l’auspicio che la richiesta venga respinta, ma l’impressione è che si tratti quasi di una difesa d’ufficio, che da quelle parti non ci sia poi tutta questa voglia di intraprendere una crociata.

L’Ungheria chiede la revoca dell’immunità a Ilaria Salis

“Ribadiamo la nostra piena solidarietà a Ilaria e auspichiamo che il Parlamento europeo respinga questa richiesta consapevoli del fatto che in Ungheria non sussistono le condizioni per un processo giusto ed equo”, si legge in una nota congiunta di Nicola Fratoianni ed Angeli Bonelli di Avs. “In questi mesi, e prima durante il lungo periodo di detenzione a cui è stata sottoposta Ilaria, le autorità ungheresi hanno più volte dimostrato di aver già emesso una sentenza di condanna prima ancora che il processo avesse inizio. Ora tocca al Parlamento europeo ribadire che la democrazia e la tutela dei diritti non possono essere messe in discussione”, hanno concluso Fratoianni e Bonelli, che non danno la sensazione di essere esattamente saliti su una barricata. “Condivido ben poco le idee di Ilaria Salis, ma so per certo che voterò ben volentieri perché resti libera di fronte a questa ennesima persecuzione di Orban e dei suoi sodali e son convinto che la maggioranza del Parlamento europeo farà lo stesso”, ha detto l’europarlamentare Pd Pierfrancesco Maran.

La sinistra non si scalda più come una volta

Allo stato attuale non risultano altre prese di posizione a sostegno di Salis, che pure a un certo punto per la sinistra era diventata una sorta di paladina dei diritti umani. Del resto i segnali del fatto che qualcosa fosse cambiato si sono avuti già poco dopo le elezioni, quando l’Ilaria nazionale ha iniziato a postare a più non posso le sue teorie su quanto sia apprezzabile e socialmente meritoria la pratica delle occupazioni abusivi. Esternazioni che hanno provocato un certo imbarazzo anche nelle file del suo stesso partito.

Ilaria Salis fa la vittima e lancia un appello per salvarsi

Tocca quindi alla stessa Salis spendersi maggiormente per cercare di tenere fermo il privilegio dell’immunità conquistato insieme al seggio a Strasburgo. Vestendo, ovviamente, i panni della vittima politica. “Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in Plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orbán. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche”, ha scritto sui social l’eurodeputata di Avs. “In gioco – ha sostenuto – non c’è solo il mio futuro personale, ma anche e soprattutto cosa vogliamo che sia l’Europa, sempre più minacciata da forze politiche autoritarie”. “Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto. Né per me, né per Maja, né per nessun oppositore politico, tantomeno se antifascista”. “Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo, in nome dell’antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia”, è stato l’appello di Salis.

Il portavoce di Budapest: “Non sei una martire, sei una criminale comune”

“Il fatto che ti comporti come una vittima non è solo sconcertante, ma anche disgustoso: non sei stata arrestata e processata per le tue opinioni, ma per aggressione a mano armata contro ungheresi innocenti! Tutta questa farsa è uno scherzo, tu non sei democratica e non sei martire. Sei una delinquente comune”, ha scritto su X il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. È stato poi l’eurodeputato della Lega e componente della Commissione Juri, Raffaele Stancanelli, a domandarsi la Sinistra e il M5s “cosa faranno?”. “La sinistra – ha ricordato – ha combattuto per decenni l’immunità parlamentare. I loro slogan ce li ricordiamo tutti: bisogna difendersi nei Tribunali, dicevano, non fuggire dai processi. E ora, dopo anni di lotte contro l’immunità parlamentare, si prospetta l’ennesimo caso di due pesi e due misure, con l’immunità che ha valore solo se la persona coinvolta è dalla propria parte politica”.

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