In ricordo di Luigi Tallarico: domani un convegno a lui dedicato presso il caffè letterario Horafelix di Roma
Si terrà domani martedì 22 a Roma alle ore 17.30, presso il caffè-libreria Horafelix (via Reggio Emilia, 89) la giornata di studi sulla figura del giornalista e scrittore Luigi Tallarico, uno dei più profondi studiosi del Futurismo, autore di numerosi saggi, collaboratore del Secolo d’Italia per circa mezzo secolo. Organizzato dall’associazione La Vecchia Colle Oppio, il convegno vedrà la partecipazione del figlio di Tallarico, l’avvocato Francesco, del professor Antonio Pantano, del senatore Domenico Gramazio, del giornalista Antonio Pannullo e di Sveva De Felice, artista e assessore alla Cultura del comune di Poggio Catino. La figura di Luigi Tallarico, classe 1926, che ci ha lasciato una decina di saggi sul Futurismo, sarà ricordata dai relatori, a cominciare da quando, nel 1946, partecipò con Almirante, Romualdi e altri alla nascita del Movimento Sociale Italiano, e dalla sua successiva collaborazione, negli anni Sessanta, alle pagine culturali del Secolo d’Italia, sempre relativamente alle tematiche futuriste e ai suoi interpreti più significativi.
Luigi Tallarico e l’impegno politico-culturale
Tallarico inoltre organizzò numerosi convegni e dibattiti in tutta Italia sulla testimonianza di questa rivoluzionaria avanguardia culturale che infiammò un secolo fa il Paese, dando impulso a quella spinta modernizzatrice che su poi interpretata dal fascismo. Collaboratore anche della rivista romana Futurismo Oggi, fu per anni segretario generale del Sindacato Italiano Liberi Scrittori. nel 1995 è stato premiato per l’attività culturale e pluridecennale con la medaglia d’argento del Ministero dei Beni Culturali e nel 2001 con il premio speciale della presidenza del Consiglio dei ministri. Negli anni Settanta subì anche un attentato con una bomba piazzata davanti il portone di ingresso che devastò tutta la casa, senza però causare feriti. Tallarico infatti continuò con rinnovato impegno a collaborare con il Secolo d’Italia, conscio
che quel quotidiano era l’unico sistema per informare gli italiani delle idee e delle attività della destra in questo Paese.