Israele ha già eliminato il nuovo capo di Hezbollah: Safieddine era il cugino di Nasrallah

5 Ott 2024 17:06 - di Laura Ferrari

Le possibilità che il presunto successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, Hashem Safieddine, sia stato ucciso nel raid israeliano di venerdì a Beirut aumentano. È quanto riporta l’emittente Sky News Arabia citando fonti israeliane, mentre il gruppo libanese Hezbollah è rimasto finora in silenzio a questo proposito.

Ieri l’Idf aveva effettuato un attacco massiccio alla periferia sud di Beirut che era stato descritto come il più violento dall’uccisione di Nasrallah e fonti israeliane avevano riferito che l’obiettivo del raid era proprio Safieddine. Una fonte della sicurezza libanese, citata da Sky News Arabia, ha riferito che le possibilità di sopravvivenza di chiunque si trovasse nell’area presa di mira sono “quasi zero” e hanno sottolineato che Safieddine si trovava nell’area.

Anche la Cnn conferma: persi i contatti con Safieddine

Hezbollah ha perso i contatti con Hashem Safieddine da quando un attacco di Israele alla periferia sud di Beirut lo ha preso di mira venerdì. Lo ha riferito alla Cnn una fonte della sicurezza libanese. Safieddine è ritenuto un possibile successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah. Nasrallah è stato ucciso in un raid di Israele su Beirut il 27 settembre.

Chi è il nuovo capo di Hezbollah

Safieddine è un cugino di Nasrallah: i due hanno studiato insieme in Iran nei primi anni ’80. Proprio come Nasrallah, Safieddine è un convinto critico di Israele e dell’Occidente, con profonde alleanze con la leadership iraniana.

Safieddine è stato a capo del consiglio esecutivo di Hezbollah e, fino alla morte del suo predecessore, è stato visto come uno dei più probabili eredi al seggio di più alto rango dell’organizzazione. Il gruppo doveva ancora nominare ufficialmente un successore di Nasrallah.

Il religioso sciita è nato nel 1964 nel villaggio meridionale libanese di Deir Qanoun En Nahr. Come il defunto leader di Hezbollah, indossa il turbante nero che segnala di essere un “Sayyid”, un titolo onorifico sciita che denota la discendenza dal profeta Maometto.

Il religioso di 60 anni ha avuto una presenza visibile sulla scena politica di Hezbollah, soprattutto nell’ultimo anno.
Parlando alla cerimonia funebre di uno dei membri di Hezbollah uccisi a maggio, Safieddine si è vantato che il suo gruppo è comunque forte e resiliente, dando priorità – insieme ai loro alleati iraniani – alla causa palestinese e alla necessità di liberare il popolo palestinese. Dopo le esplosioni che hanno preso di mira i cercapersone e i walkie-talkie di Hezbollah, Safieddine ha detto che la sua organizzazione “non si tirerà indietro fino alla fine”.

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