“JD ce l’ha fatta!”: Vance straccia Walz. L’affondo su Kamala: “Distrugge il sogno americano”

2 Ott 2024 8:17 - di Viola Longo
vance walz

JD Vance ha vinto il confronto tv con Tim Walz, andato in onda nella notte italiana sulla Cbs. Nell’Instant poll realizzato dalla Cnn con i telespettatori subito dopo il dibattito, il senatore dell’Ohio candidato repubblicano alla vicepresidenza ha ottenuto un punteggio di 51 contro il 49 dell’avversario governatore democratico del Minnesota.

Il verdetto degli americani: “Ha vinto Vance”

Vance ha vinto per la postura e per il modo in cui ha incalzato sui temi, nel corso di un faccia a faccia acceso, ma civile. I due contendenti, accompagnati sul palco dalle moglie, hanno sì duellato, ma senza mai sfociare negli attacchi personali o nell’insulto, con strette di mano all’inizio e alla fine del dibattito. C’è stato anche un momento di unità quando il governatore del Minnesota ha raccontato che suo figlio a 17 anni ha assistito ad una sparatoria e il vice del tycoon ha espresso tutta la sua solidarietà.

Un dibattito sui temi e all’insegna del fair play

Per il resto i due, nei 90 minuti di confronto, sono rimasti divisi in tutto sul merito degli argomenti: migranti, armi, trivellazioni petrolifere, aborto, cambiamento climatico. Sulla domanda sul posizionamento rispetto a un attacco preventivo di Israele in Iran Walz ha parlato della necessità di una “leadership calma” come quella di Harris, per affrontare la crisi in Medio Oriente; Vance ha risposto che “la scelta spetta a Israele e che bisogna sostenere gli alleati ovunque combattano i cattivi”.

Lo scontro sulle leadership di Trump e Harris

Le valutazioni sui candidati presidenti sono state tra i momenti più accesi. Walz ha definito Donald Trump una “persona di quasi ottant’anni che parla delle dimensioni delle folle ai suoi comizi e che non è la persona giusta in questo momento”; Vance ha accusato Kamala Harris di “aver lasciato muoversi liberamente i cartelli messicani della droga” e ha rivendicato che “sotto Trump l’inflazione è scesa e gli stipendi sono aumentati”.

La figuraccia di Walz su piazza Tienanmen

Vance ha anche aggiunto di essersi “sbagliato” sul conto di Trump quando lo criticò, anche come possibile Hitler americano. Un mea culpa di sapore totalmente diverso da quello che ha dovuto fare Walz costretto a smentirsi rispetto a quanto aveva raccontato sulla sua presenza a Hong Kong durante la rivolta di piazza Tienanmen, in Cina. Una circostanza smontata dalle verifiche, che Walz ha cercato di minimizzare dicendo di essersi “espresso male”.

L’affondo di Vance su Kamala: “Ha distrutto il sogno americano”

Vance inoltre ha definito “inerte” la vicepresidenza di Harris, sottolineando che nel corso del suo mandato non ha fatto nulla, se non cancellare l’american dream per molti americani. Un tema sul quale Vance risulta particolarmente efficace: incarna personalmente quel sogno, raccontato in tempi non sospetti nell’autobiografia best seller Hillbilly Elegy, che descrive le difficoltà e il riscatto di un figlio della classe operaia diseredata ed è poi diventata anche un film diretto da Ron Howard.

L’avvertimento sulla censura: “Minaccia la nostra democrazia”

Ma soprattutto Vance ha avvertito sul fatto che Harris sta portando avanti “una censura su scala industriale”. “La vera minaccia alla democrazia nel nostro Paese è la censura”, ha detto il candidato repubblicano, incalzando l’avversario dem su un tema particolarmente sensibile.

Vance calmo e disinvolto, Walz ripete una lezione imparata a memoria

Benché gli analisti ritengano che il confronto tra vice non sposti voti, certamente il suo svolgimento contribuisce a definire l’identità del ticket che si candida alla guida del Paese. E l’ago della bilancia è stato decisamente a favore di Vance: Walz è apparso più impacciato, più nervoso, più preoccupato di snocciolare tutti i temi di confronto, che sembravano imparati a memoria, piuttosto che di incalzare l’avversario; Vance invece è apparso più a suo agio, più fiducioso, più fluido nell’argomentare, fermo sui temi del trumpismo, ma con toni meno irruenti e dunque giudicati più rassicuranti rispetto a quelli del tycoon.

L’esultanza di Trump: “JD ce l’ha fatta!”

“JD ce l’ha fatta! Walz è stato un disastro con un basso QI, molto simile a Kamala. Il nostro Paese non si riprenderebbe mai da un’amministrazione di questi due. Riuscite a immaginarveli rappresentarci con leader stranieri aggressivi e feroci? Io non ci riesco!”, ha scritto Trump su Truth Social al termine del dibattito. “Ottimo lavoro JD. Faremo l’America di nuovo grande!”, ha aggountoil tycoon in un altro post.

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