La Ue adotta la linea Trump: nuovi dazi sulle auto elettriche cinesi. Europa spaccata, l’Italia vota sì
Dazi, l’Europa adotta la linea dura, il protezionismo contro l’invasione cinese nell’automotive, nei giorni della crisi di Stellantis e della Wolkswagen in Germania. La linea Trump, per intenderci. La Commissione europea ha adottato, oggi a Bruxelles, il suo regolamento di esecuzione che impone dazi aggiuntivi alle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina. “E’ istituto – si legge all’articolo 1 del regolamento, di 319 pagine -, un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria nuovi, concepiti principalmente per il trasporto di un massimo di nove persone compreso il conducente”, provenienti dalla Repubblica popolare cinese.
I dazi della Ue sulle auto elettriche cinesi per cinque anni
I dazi definitivi sono validi per cinque anni. Le aliquote del dazio compensativo definitivo, applicabili al prezzo netto, variano dal 17,0% al 35,3%, a seconda delle case costruttrici.
Nei giorni scorsi ci sono stati febbrili contatti ai massimi livelli tra Bruxelles e Pechino compresa una riunione per teleconferenza tra il commissario al commercio Valdis Dombrovskis e il ministro del commercio cinese Wang Wentao. La decisione europea è controversa dal momento che solo dieci governi (tra cui quello italiano) hanno votato a favore delle misure, cinque hanno votato contro (tra i quali la Germania) e dodici si sono astenuti. In base alle regole Ue la Comissione poteva procedere alla conferma dei dazi definitivi. Come è controversa anche tra i produttori auto europei con Bmw e Volkwagen, peraltro in piena crisi, schierati decisamente contro.
Il prezzo minimo di vendita in Europa
La Commissione non ha accettato la proposta cinese di fissare un prezzo minimo di trentamila euro per veicolo. Nel frattempo, la Cina ha reagito con ritorsioni su brandy, carne di maiale e latticini europei. Bruxelles fa sapere che i dazi possono essere rimossi in qualsiasi momento se dovesse sopravvenire un accordo soddisfacente che compensi i danni per l’industria europei delle importazioni sussidiate dallo stato cinese. L’importo delle tariffe difensive aggiuntive europee varia a seconda dell’intensità dei sussidi ricevuti dai vari produttori: ammonta al 7,8% per le auto Tesla prodotte a Shanghai, al 17% per Byd, al 18,8% per Geely e al 35,3% per Sais. I gruppi che hanno collaborato all’indagine europea saranno colpiti con il 20,7% di tasse aggiuntive; per i gruppi che non hanno collaborato il dazio sarà del 35,3%. Gli Usa hanno deciso in primavera un aumento dei i dazi sui veicoli elettrici cinesi al 100%, rispetto al 25% attuale.
La decisione, come previsto, sarà pubblicata domani sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue e i dazi entreranno in vigore a partire dal 31 ottobre.