Libano, Crosetto al Senato: “O c’è Unifil o c’è guerra. Servono nuove regole d’ingaggio”

17 Ott 2024 13:29 - di Gabriele Alberti

Prima di andare a Bruxelles per il vertice Nato, Guido Crosetto onora ha ottemperato all’impegno di spiegare prima ai senatori e poi ai deputati  cosa sta avvenendo in Medio Oriente. L’informativa del ministro della Difesa è stata chiesta dopo le aggressioni di Israele alle basi della missione Unifil nel Sud del Libano.

Crosetto: “O c’è Unifil o c’è guerra”

“L’imparzialità dei caschi blu è uno dei pilastri Unifil. O c’è Unifil o c’è la guerra“. Molto chiaro il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sua informativa alla Camera. “Se rinunciassimo alla presenza dei soldati delle Nazioni Unite in quella zona del mondo oggi, rinunceremmo alla possibilità del mondo di risolvere in modo pacifico le controverse internazionali”. “Voglio che sia chiaro e resti agli atti: non è messa in discussione la nostra partecipazione a Unifil. Che proseguirà fino a quando ve ne sarà la necessità. E le Nazioni Unite, insieme ai 50 Stati contributori, non decideranno diversamente. Andare via ora non porterebbe alcun beneficio e minerebbe, forse definitivamente, la credibilità stessa delle Nazioni Unite“. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sua informativa al Senato sui recenti attacchi alle basi Unifil in Libano.

Crosetto: “Israele rispetti il diritto internazionale”

“L’Italia ha ribadito che riconosce il diritto di Israele a resistere e difendersi dagli attacchi di chiunque – ha ribadito Crosetto-. Allo stesso tempo abbiamo chiesto ad Israele di attenersi alle regole del diritto internazionale; e di proteggere l’incolpevole popolazione civile, a Gaza come in Libano, ed il contingente Onu”. Ha inoltre evidenziato il lavoro continuo “ad una soluzione diplomatica che, per quanto difficile, è l’unica possibile. Unifil va rafforzato e le forze libanesi rese più credibili. Servono nuove regole d’ingaggio e devono essere fatte rispettare. Ad Israele diciamo di aiutarci a rafforzare Unifil e le forze libanesi per fare in modo pacifico quello che sta facendo con le armi”.

“Dopo il G7 Defesa andrò a Beirute a Tel Aviv”

Crosetto ha quindi annunciato che “a giorni, subito dopo il G7 della Difesa, dove a partire da domani dedicheremo ampio spazio al Medio Oriente e al Libano, con ulteriori riflessioni e considerazioni, andrò a Beirut e Tel Aviv. Inoltre, seguirà presto una conferenza, in Italia, per rendere concreto il sostegno alle forze armate libanesi in termini finanziari, addestrativi e di equipaggiamento”. Poi rassicura: “Sono state adottate tutte le misure necessarie per gestire i rapidi cambiamenti di situazione” per il contingente Unifil in Libano; “rafforzando le misure di protezione attiva e passiva. Inoltre, i piani di evacuazione sono stati aggiornati, testati e sono pronti per essere attuati, se necessario”.

“Un aggravamento degli eventi sarebbe foriero di conseguenze drammatiche”

“Come Difesa – ha aggiunto – siamo ovviamente pronti a fare la nostra parte. E, qualora necessario, siamo in grado di condurre operazioni di estrazione del contingente nazionale e dei nostri connazionali in Libano, anche in modo autonomo. In tal senso sono stati già pre-allertati assetti aerei e navali per tale scopo; e il loro livello di prontezza è stato recentemente innalzato e adeguato alla situazione sul campo”.”Un ulteriore aggravamento degli eventi, peraltro in parte già in atto – precisa-  sarebbe però foriero di conseguenze drammatiche per tutti. E genererebbe uno scenario che non avrebbe vincitori né vinti; con incalcolabili conseguenze per il Medio Oriente e, forse, per gli equilibri mondiali”.

“Il governo continua a lavorare a una soluzione diplomatica, con il viaggio della premier”

“Per questo motivo – ha concluso-  il Governo continua a lavorare a una soluzione diplomatica che, per quanto difficile, resta l’unica via possibile”. “Lo fa – ha aggiunto – con il viaggio, oggi in corso, della presidente del Consiglio in Libano; con le iniziative del ministro degli Esteri Tajani in Israele e Palestina; e con una serie di viaggi, chiamate e contatti, continui, assidui, quotidiani. Che io stesso ho fatto, sto facendo e farò in questi giorni e settimane.

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