Liceo Montessori, la lettera furibonda della preside contro i prof rossi anti Valditara: sberla alla sinistra
Liceo Montessori in rivolta contro il ministro Valditara? Anche no. 29 professori su 120 che ne conta l’istituto romano non possono parlare a nome dell’intera scuola di via Livenza. Lo schiaffone ai prof rossi e alla loro iniziativa anti-ministro arriva dalla preside in persona. In una lettera aperta agli insegnanti dai toni fiammeggianti. Era accaduto che questa minoranza di docenti avesse in settimana preso un’iniziativa contro il ministro dell’Istruzione e del Merito: “reo” di avere presenziato a Palermo fuori dal Tribunale a sostegno di Matteo Salvini per il processo Open Arms. Il Fatto Quotidiano aveva pubblicato una lettera, poi rilanciata da altri siti: nella quale questi 29 docenti dell’istituto Maria Montessori avevano espresso un’opinione del tutto personale: nella lettera avevano attaccato Valditara, firmandosi “docenti del liceo Montessori”.
Liceo Montessori contro Valditara? La furia della preside: “Docenti usati a loro insaputa”
Da tutti i siti l’assist per gettare un po’ di discredito sul ministro è stato ghiotto. E la notizia ha preso dimensioni iperboliche: sembrava che tutta la scuola stesse partendo per una crociata: contro Valditara, Salvini e il governo in sé. Non era così e va elogiato, pertanto, l’atteggiamento risoluto della preside, Anna Maria De Luca; che ha “bacchettato” l’iniziativa dei 29 docenti. Sottolineando due cose che disapprova in toto.
“Lesione della dignità”
Uno: l’iniziativa ha causato il coinvolgimento politico della scuola in diatribe che non riguardano l’istituto. Due: 120 professori e non 29 si sono sentiti “usati” per una campagna a loro estranea. «Il liceo è stato coinvolto in una questione politica esterna alla scuola; che ha provocato una lesione della professionalità docente; e sulla quale non posso esimermi dall’intervenire. La lettera ha provocato dissenso e disapprovazione nella comunità degli insegnanti: formata appunto da 120 professionisti e non solo da 29; che si sono sentiti usati, a loro insaputa, per scopi politici del tutto estranei alla scuola. E mai condivisi collegialmente».
29 prof rossi pretendevano di parlare a nome dell’intera scuola (120 docenti)
Molte netti e indignati altri stralci della nota emanata dalla preside: «Come dirigente scolastico, da lunedì registro disagio e frustrazione nei docenti. Che si sono ritrovati coinvolti nell’uso del nome del nostro liceo per scopi politici: iniziativa da loro percepita come una prepotenza, una prevaricazione: una grande mancanza di rispetto nei confronti di una comunità: “abuso del nome del liceo Montessori”; “manipolazione di nascosto”, “mancanza di rispetto”: sono le parole che più sto sentendo in questi giorni in seguito alla lettera». Lo precisa a chiare note la preside». Ancora: «Mi sento quindi di invitare ogni personaggio esterno alla scuola a rispettare l’indipendenza della nostra comunità dalla politica; ed a non interferire in alcun modo con la nostra quotidianità».
Liceo Montessori contro Valditara? Si infuriano la preside e i prof non allineati
E conclude in un crescendo: «Il mio messaggio è chiaro: non intendo permettere a nessuno di usare il nome della scuola che dirigo per condurre battaglie politiche contro il ministero. Lo sottolineo: tutte le opinioni personali sono legittime. Ma a nessuno è permesso di usare il nome della scuola per strumentalizzazioni politiche. È mio dovere – conclude la dirigente – tutelare i docenti che si sentono offesi da azioni non condivise portate avanti con il nome del nostro liceo». Più chiaro di così. La narrazione che si vuole veicolare è che nel mondo della scuola prevalga l’unanimismo anti governativo. Non è così, e chi la pensa diversamente dai nostagici dell’eskimo ha il dovere di rispettare che la pensa diversamente. La pretesa di una minoranza di parlare a nome di tutti è stata sgamata dalla preside del Montessori. Dunque, i titoli che campeggiavano in questi giorni va riformulato: non “la scuola Montessori contro Valditara”; ma “La scuola Montessori contro i prof rossi che si firmano a nome di tutto l’istituto.