Liguria, la confessione dell’ex grillino: “Ho votato Bucci perché è bravo. M5S? Il partito di Conte e senza idee”
Liguria, tra analisi post voto e rivelazioni postume, spunta pure l’ex grillino che vota Bucci. Di più: dichiara di aver dato a lui la sua preferenza «perché è bravo e ha amministrato bene». Un’affermazione a cui aggiunge anche la bordata al M5S: «Un partito padronale senza idee e senza proposte»… Nel delirio di recriminazioni, rivendicazioni e accuse incrociate che minano sempre di più il campo largo, dunque spunta anche un grillino della prima ora che non solo confessa di aver dato nel segreto dell’urna la sua preferenza a Marco Bucci perché «ha amministrato bene». Ma punta anche l’indice contro il M5S e Giuseppe Conte, «il grande sconfitto di queste elezioni», leader al vertice di un partito diventato ormai il «PdC, partito di Conte». Un’entità politica, aggiunge, a sua detta dal carattere «padronale e senza idee».
Ma andiamo con ordine, e partiamo dall’intervista rilasciata dal fu pentastellato che nel 2023 ha aderito a +Europa, rilasciata a Il Giornale, in cui conferma – se mai ce ne fosse bisogno – malumore e dissidi che tra ex e attuali esponenti, agitano dalla base ai vertici – da Grillo all’ultimo parlamentare fuoriuscito o frondista dall’interno – e ormai dissidente acclarato, il caos che agita la frastagliata – e devastata – galassia pentastellata…
Liguria, spunta il grillino che vota Bucci
E già l’incipit è tutto un programma: «Sono di Genova e posso dire che Marco Bucci ha amministrato bene, tanto è vero che lo votai anche come sindaco». Esordisce così Sergio Battelli, deputato per due legislature del M5S, argomentando sulle motivazioni che lo hanno indotto, pur non essendo un elettore di centrodestra, a votare il candidato dello schieramento opposto al suo, senza esprimere alcuna preferenza di lista. Perché questo voto? Più per una logica che guarda alla meritocrazia politica che un voto di protesta, spiega l’intervistato. «Credo, come molti genovesi non schierati politicamente dalla sua parte – spiega infatti Battelli – che stia trasformando Genova in una città europea. Inoltre, è da boomer della politica parlare di ideologie anche al voto locale. Bucci ha affrontato temi concreti, mentre la sinistra ha basato la campagna elettorale sul fatto che gli avversari sono brutti e cattivi e non ha proposto nulla».
«Io, grillino, ho votato Bucci perché è bravo»
Non solo però: oltre all’ossequio alla “bravura di Bucci, nelle motivazioni addotte da Battelli tra dissidenza e segnali protesta, il grillino adduce anche motivazioni di demerito che vanno tutte a scapito di campo largo e componente grillina inserita a naso storto. Tanto che, nella sua analisi post voto, sulla sconfitta di Orlando sostiene: «Credo che il problema per lui sia stato Giuseppe Conte, il grande sconfitto di queste elezioni. Ormai il M5S è diventato il PdC, partito di Conte. I suoi referenti hanno imposto i candidati da mettere in lista senza avviare alcun tipo di confronto. E gli attivisti non sono stati coinvolti nella scrittura del programma».
La bordata a M5S e Conte: «Ormai è un partito padronale senza una linea politica chiara… a parte dire che Renzi è cattivo»
Rincarando poi la dose a stretto giro, sottolineando: «Inoltre, non è piaciuto il voltafaccia sulla candidatura di Pirondini che è sparita dopo 24 ore per sostenere Orlando. Il M5S è inesistente: un partito del 4,6% votato solo dagli amici e dai parenti. Conte, infine, a differenza di Elly Schlein, non ha fatto campagna elettorale nelle piazze per paura di trovarsi davanti il vuoto. Oggi il M5S, che aveva la piazza nel suo dna, è diventato un partito padronale che non ha una linea politica chiara». Se non quella ribadita quotidianamente, come rimarca Battelli, «di dire ogni giorno che Renzi è cattivo». Un po’ pochino in effetti…