Liguria, sondaggio Ipsos: Bucci in testa. Il sindaco di Genova al 49%, Orlando fermo al 46%
Le urne per le elezioni regionali in Liguria (si vota anche in Emilia Romagna e Umbria) si avvicinano, 26 e 267 ottobre, e il candidato del centrodestra alla successione di Toti, Marco Bucci, è in pole position davanti all’avversario del centrosinistra Andrea Orlando. Lo rileva l’ultimo sondaggio Ipsos illustrato da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera. Si tratta di un test importante anche a livello nazionale per sondare il sentiment degli italiani verso il governo Meloni e definire i rapporti dentro la maggioranza.
Liguria, sondaggio Ipso: Bucci davanti a Orlando
La Liguria è la prima regione al voto in ordine di tempo. Qui la coalizione di centrodestra si presenta compatta a sostegno di Bucci, sul quale la sinistra ha dato vita a polemiche definite disgustose dalla maggioranza per lo stato di salute dell’esponente di Centrodestra. Non può dirsi lo stesso per il fronte opposto, dove il veto dei 5Stelle ha escluso dalla compagine i rappresentanti di Italia viva, +Europa e Psi, che lasceranno libertà di scelta agli elettori. Sono nove i candidati a governatore della Liguria ma i riflettori sono puntati sui due competitor: Bucci, attuale e molto amato sindaco di Genova, e Orlando, big del Nazareno più volte ministro. La notorietà dei candidati vede al primo posto Bucci, conosciuto dall’83% degli elettori, seguito da Orlando, noto al 71%.
Il candidato del centrodestra al 49%, il dem al 46%
Il candidato del centrodestra, stando alle ultime rilevazioni di voto, si trova in testa al 49%, tre punti sopra Orlando al 46%. Una forbice che non consente di dichiarare un vincente ma che fotografa bene la volontà dei liguri,. Sono tre – secondo il sondaggio – i temi che stanno maggiormente a cuore agli elettori. Al primo posto la sanità, citata dal 50% degli intervistati. Seguono i trasporti e il lavoro. Resta l’incognita dell’astensionismo. Le elezioni regionali, “quando condotte senza il supporto di altre consultazioni, come elezioni politiche o europee, tendono a registrare una bassa partecipazione”, osserva Pagnoncelli.
L’incognita della partecipazione al voto
“Solo il 47% si dichiara certo di andare a votare, mentre il 15% potrebbe farlo ma non ne è certo. Sappiamo per esperienza che questi numeri, all’atto del voto, tendono a contrarsi più che a espandersi. È quindi difficile stimare la partecipazione – dice il sondaggista – ma allo stato attuale, in attesa dell’intensificarsi della campagna nelle ultime due settimane, si può ipotizzare un’affluenza di poco superiore alla metà degli aventi diritto”. Quanto ai partiti: il Pd avrebbe il 24% dei consensi contro il 20% di Fratelli d’Italia, poi Forza Italia (9%), il M5S (7,8) e la Lega (7). Le coalizioni sarebbero perfettamente affiancate: 47,8% il centrodestra, esattamente lo stesso risultato per l’opposizione. La partita è apertissima