L’ultima follia di sinistra: il reddito di “contadinanza”. Soldi a chi taglia l’erba per strada. E io pago…

15 Ott 2024 11:23 - di Marta Lima

La proposta arriva dalla Liguria e richiama il tristemente noto “Reddito di cittadinanza”, che tanti guasti ha creato al mercato occupazionale e alle casse dello Stato, per non parlare delle truffe ai danni dei contribuenti. Ma in questo caso, l’iniziativa del sussidio “a prescindere” non è dei grillini ma della sinistra di Avs, che lancia il “Reddito di contadinanza” che secondo i consiglieri Ferruccio Sansa e Manuela Casaleggi aiuterebbe i giovani e le imprese che lavorano nell’ entroterra.

Il “Reddito di contadinanza” per dare soldi a chi lavora (o non lavora) la terra

”Girando durante la campagna elettorale in 234 comuni – ha detto Sansa candidato in Liguria con Avs a sostegno di Andrea Orlando – mi sono reso conto che sono stati ben pochi consiglieri regionali ad andare a conoscere i reali problemi di chi vive nella fascia collinare e fino agli appennini. Bisogna aiutare chi lavora per pulire i sentieri, per sfalciare i pascoli, per impedire frane curando i terreni limitrofi alle strade. Ecco la proposta di reddito di contadinanza e visto che i soldi in Regione ci sono vediamo di darli a chi lavora la terra”.
“Se l’uomo lavora nei territori allora si sviluppano marchi e promozioni dei prodotti. Senza questo duro lavoro finisce il turismo e la biodiversità. La regione- ha spiegato l’agronoma Manuela Casaleggi- deve abbattere la burocrazia per fare si che i bandi siano chiari con tre passaggi : domanda, verifica ed erogazione del contributo”. “Oggi non è così – conclude Sansa- e se questo esperimento funzionerà si potrà esportare ad altri settori ad esempio della pesca professionale Sempre più in crisi e più in generale nei lavori socialmente utili”.

Nessun legame con la produttività, dunque, ma sussidi a prescindere: l’esatta logica del “Reddito di cittadinanza”, che dava lo stipendio anche a chi restava sul divano e non voleva lavorare e produrre, per il solo fatto di chiederlo…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *