Ma quanto somiglia a Greta Thumberg la mascotte del Giubileo 2025: ironie web
Appena presentata è già nella bufera la mascotte del Giubileo, l’anno santo della Chiesa cattolica che inizierà a dicembre. Si chiama “Luce” e assomiglia in modo inquietante a Greta Thumberg. Sui social impazza la polemica dopo che a Roma monsignor Rino Fisichella l’ha presentata: una bimba pellegrina con l’estetica dei manga, con gli stivali infangati dal cammino e occhi grandi spalancatisul mondo; pieni di luce, appunto. E col tipico k-way giallo che abbiamo imparato a riconoscere come la divisa d’ordinanza di Greta. Sui social esplosa l’ironia. Un’altra presunta somiglianza riguarda gli «stivali infangati»: che per chi ha dimestichezza con le cronache politiche ricorda gli stivaloni sporchi di fango con cui due anni fa si presentò alla Camera l’onorevole di Avs Aboubakar Soumahoro.
La mascotte del Giubileo disegnata dal creativo di Gay Pride e sex toys
Il disegno della mascotte “Luce” richiama fortemente lo stile delle “anime”, cioè i fumetti giapponesi e rappresenterà anche il Padiglione della Santa Sede all’Expo di Osaka 2025. Ideata dallo studio Tokidoki, è disegnata dall’illustratore Simone Legno, romano, co-fondatore e artista di “Tokidokibrand”. Questa mascotte – spiega il sito del Giubileo- è «una pellegrina» che indossa «gli elementi tipici del viaggiatore»: ossia «un k-way giallo per ripararsi dalle intemperie»; porta degli «stivali sporchi» che testimoniano il «cammino già percorso»; oltre ai simboli giubilari più collaudati: «una croce missionaria al collo e il bastone del pellegrino». L’estetica della mascotte sarebbe a tal punto comunicativa che «gli occhi di Luce», del tutto simili a quelli di moltissimi fumetti manga, «brillano di una luce intensa» e simboleggiano «la speranza che nasce nel cuore di ogni pellegrino», incarnando il «desiderio di spiritualità e di connessione con il divino» e costituendo un «richiamo a un messaggio universale di pace e fraternità».
Lgbt dietro la mascotte del Giubileo: è subito polemica
Ma non è tutto. Simone Legno, si diceva, è un artista italiano noto per la creazione del marchio tokidoki: termine giapponese che si avvale di varie influenze creative diventate un brand di successo e una «filosofia di vita». Non sono pochi i siti, le conversazioi sul web che fanno notare un elemento bizzarro: Legno ha usato il suo marchio “per sostenere il gay pride, scrivendo fiero su Instagram: «Happy Pride month and happy Pride all year round!». Sia, peggio ancora, collegandolo direttamente con il commercio di vibratori a tema”. Una “chicca” rivelata dalla Verità. “Infatti inserendo «tokidoki Lovehoney» su Amazon (Lovehoney è un marchio di prodotti erotici) viene fuori un «vibratore Lay-on», al prezzo di euro 34,65. E nelle «informazioni su questo articolo» si dice che si tratta di una «linea di prodotti erotici» e il cui «fabbricante» è «tokidoki by lovehoney». Inevitabili polemiche e battutine sulla scelta dal Dicastero per l’Evangelizzazione vaticano sono destinate ad acuirsi.
“Il Giubileo dovrebbe avere un simbolo religioso, non un bambolotto insulso”
Questo personaggio, “Luce”, disegnato da Simone Legno, è stato concepito con l’intento di riflettere «la cultura pop, particolarmente apprezzata dai giovani e porta con sé un messaggio di speranza e accoglienza», ha detto monsignorFisichella. C’è chi stigmatizza: “Luce” è un incrocio tra Greta Thunberg e la volontaria delle navi traghetta-migranti con i capelli blu: insomma, in modalità immigrazionista, scrive un’utente su X. E c’è chi fa notare, tra le altre questioni che “un Giubileo cattolico dovrebbe avere un simbolo religioso e non un bambolotto insulso”.