Mafia, sfregio senza fine, ancora un boss scarcerato per decorrenza dei termini: libero il “re delle scommesse” Corona
Ci risiamo, la beffa si ripete ancora una volta: un’altra scarcerazione di un boss mafioso che torna libero per decorrenza dei termini. Stavolta le porte del carcere si aprono per Giuseppe Corona, 56 anni, boss emergente nella Cosa nostra orfana di Salvatore Riina, capace di riciclare fiumi di denaro: “Il re delle scommesse” all’Ippodromo di Palermo, condannato a 15 anni e 2 mesi in appello. Secondo l’accusa il boss avrebbe eseguito degli investimenti per le famiglie di Porta Nuova e di Resuttana, tra centri scommesse, Compro oro e persino la vendita di preziosi al monte dei pegni.
Mafia, ennesimo boss scarcerato per decorrenza dei termini
Corona è accusato di riciclaggio e intestazione fittizia e sottoposto al carcere duro del 41 bis a Milano Opera. Ma la sua è solo l’ultima scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Il boss di Resuttana è stato preceduto da altri condannati tornati liberi dei quali non si può non tenere conto nella nuova mappa della mafia. Una mappa che, tra scarcerazioni e vecchi e nuovi capi mandamenti in azione, con boss della vecchia guardia e nomi emergenti, aggiorna schemi operativi e riassetti dell’intera organizzazione. Ma procediamo con ordine.
Ecco chi è Giuseppe Corona, il bosso scarcerato oggi
Arrestato nel luglio di sei anni fa, componente del vertice della famiglia e del mandamento di San Lorenzo e Resuttana, ma molto legato ai mafiosi di Porta Nuova, secondo gli investigatori il boss per cui tornano ad aprirsi le porte della cella sarebbe stato coinvolto in vari traffici di droga vantando «una fitta rete di contatti e amicizie, anche in ambiti leciti della società civile». Oggi la scarcerazione, l’ultima di un boss, preceduto da altri condannati tornati liberi dei quali non si può non tenere conto nella nuova mappa della mafia. Non solo palermitana.
Boss mafiosi tornati a piede libero: l’inquietante elenco
Già, perché come scrive tra gli altri oggi anche il sito Live Sicilia, che siano attualmente a piede libero personaggi la cui appartenenza a Cosa Nostra è cosa drammaticamente certa e nota. Padrini che, tra pezzi da novanta – come Corona, gravati da pesanti condanne in secondo grado – e altri ancora che gli stessi associati mafiosi intercettati consideravano «personaggi chiave per l’intera organizzazione», hanno già lasciato le celle del carcere.
Mafia, gli scarcerati eccellenti dai fiancheggiatori di Messina Denaro ai padrini di Brancaccio
E allora, tra i fiancheggiatori di Messina Denaro – scarcerati lunedì 14 ottobre dalla Corte d’Appello di Palermo nonostante le condanne, per scadenza dei termini di custodia cautelare –. E le leve del potere dei boss di Brancaccio, che come menziona nel suo esaustivo servizio il sito citato poco sopra, sono imputati tornati in libertà già nel 2021 nonostante la condanna di primo grado – nell’intricato coacervo di processi lunghi. Cambi di collegi. Annullamenti con rinvio e vizi procedurali, condannati e scarcerati vanno a rimpolpare le fila dei mafiosi in libertà per scarcerazione. O comunque tornati liberi dopo avere pagato il conto la giustizia.
Nomi di imputati e condannati che vanno ad affollare le tortuose vie della giustizia nei processi di mafia. Quelle per cui, scrive Live Sicilia, «le scarcerazioni, codice alla mano, diventano “legittime” e inevitabili anche di fronte a reati che creano allarme sociale». (Nella foto Ansa in alto, un frame con l’arresto di Giuseppe Corona, tratto dal video della Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Delirio” che ha portato all’arresto di 24 persone al termine di una inchiesta sulle cosche mafiose palermitane coordinata dalla Dda di Palermo, 16 luglio 2018).