Manovra, basta privilegi: un tetto agli stipendi dei manager. Confindustria loda il taglio del cuneo
Sacrifici non per tutti, ma solo per la categorie privilegiate. Detto fatto: dopo le banche, arriva il turno dei manager, a cui la manovra imporrà un tetto a stipendi che in genere sono molto generosi. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha le idee chiare: in molti, non solo i manager delle imprese private che rischiano penalizzazioni sulle stock options, dovranno rinunciare a incassare quanto non in linea con i guadagni delle massime cariche dello Stato. “La stretta – fa sapere oggi il Corriere – alla spesa riguarderà tutta la galassia della pubblica amministrazione, che comprende imprese, autorità, istituti di ricerca, enti pubblici. E per la prima volta, tutte le migliaia di società, enti, fondazioni e associazioni che ricevono contributi dallo Stato. Agli amministratori e ai dirigenti della pubblica amministrazione, e a tutti i soggetti giuridici che ricevono fondi pubblici, si applicherà il nuovo tetto alla retribuzione, onnicomprensivo, precisa il Tesoro, di 160 mila euro lordi annui, mentre le società dovranno tagliare spese di rappresentanza e di pubblicità”.
In manovra tagli e tetti agli stipendi dei manager
Confindustria loda il taglio del cuneo fiscale