Manovra, Cgil e Uil agitano lo sciopero per il 29 novembre (la Cisl non ci sta). Martedì il tavolo con il governo

30 Ott 2024 14:27 - di Sara De Vico

Puntuale come ogni autunno politico che si rispetti, caldo o tiepido che sia, arriva lo sciopero generale. Per 8 ore venerdì 29 novembre i sindacati incroceranno le braccia. La protesta contro la manovra appena licenziata da Palazzo Chigi e in procinto di essere discussa dalle Camere  è stata indetta da Cgil e Uil. I sindacati chiamano la piazza contro la legge di bilancio del governo Meloni considerata “del tutto inadeguata a risolvere i problemi del paese”. Le parole d’ordine sono quelle rituali:  aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.  In un punto stampa i segretari generali di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno illustrato il programma: in agenda diverse convocazioni territoriali con comizio finale per arringare la folla contro l’esecutivo. Le critiche, ribadite anche negli incontri con Pd e Avs,  sono a 360 gradi. Si va dalle pensioni al taglio del cuneo fiscale, dalle misure riguardanti le pensioni alla presunta mancanza di risorse per sanità e scuola. Assente dalla piazza la Cisl. “La Cisl ha detto che la manovra va bene. C’è una valutazione diversa”, minimizza Landini. “Lo dico con grande rispetto per i colleghi della Cisl, loro hanno fatto un documento da cui emerge che sono soddisfatti”. “Sono su una posizione diametralmente opposta”, aggiunge  Bombardieri.

Manovra, sindacati in sciopero il 29 novembre

“Siamo stati convocati dal presidente del Consiglio per la prossima settimana su una manovra già consegnata alle Camere e con pochissimo margine di cambiamento. Certo, se il governo dovesse accettare le nostre proposte, siamo disposti a rivedere lo sciopero”, dice  il numero uno della Uil. La premier Giorgia Meloni ha convocato i sindacati per un confronto il prossimo 5 novembre a Palazzo Chigi. All’incontro sono stati invitati i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Landini, Sbarra e Bombardieri e il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone, oltre a rappresentanti di altre sigle. All’incontro sul disegno di legge di Bilancio – secondo quanto indicato nella lettera inviata dal sottosegretario Alfredo Mantovano – sarà presente la presidente del Consiglio e una delegazione governativa. “Sull’Extra-tassa sento e leggo che si tratterebbe di un contributo di solidarietà. Nessuna solidarietà”, dice ancora Bombardieri, “è un prestito che gli viene restituito fra due anni. Non hanno pagato e continuano a non pagare nulla”.

Bombardieri: se il governo accetta le nostre proposte, rivediamo la protesta

Come da copione il leader della Cgil dà fuoco alle polveri, con un discorso politico sull’astensionismo crescente, colpevole neanche a dirlo il governo di centrodestra. Polemico sulla convocazione del governo che arriverebbe a cose già fatte, con possibili emendamenti di 100 milioni. “Noi chiediamo cambiamenti profondi e radicali, non qualche emendamento, a partire da una seria riforma fiscale”, protesta Landini. “Ci rivendono la Fontana di Trevi dopo 3 anni”, aggiunge durante il punto stampa.” Le entrate fiscali nel 2023 si dice stiano aumentando ma quasi la metà di quelle entrate derivano dall’Irpef, vuol dire che i lavoratori dipendenti e i pensionati pagheranno 15 miliardi in più, senza contare i 6-7 miliardi in più che derivano dall’Iva. Poi il capitolo Stellantis. “Il taglio di 4,6 miliardi di euro al fondo automotive grida vendetta”, dice Landini. “Non è un pugno in faccia a Stellantis ma ai settori automotive e componentistica”.

 

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