Mattarella: “Pil, lavoro, export: l’Italia è tornata a crescere. Non siamo secondi a nessuno”

30 Ott 2024 17:30 - di Federica Parbuoni
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I protagonisti, nel corso della cerimonia per la consegna delle insegne ai nuovi Cavalieri del Lavoro, sono stati inevitabilmente loro: “Le imprese, i capitani d’impresa, i loro collaboratori, insieme alle lavoratici e ai lavoratori che in esse operano”. A loro, fra i quali anche Marina Berlusconi, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto il ringraziamento della Repubblica per aver contribuito in maniera determinante al fatto che “l’Italia è tornata a crescere”. “Il successo delle imprese italiane è un valore per la comunità nazionale. Generare ricchezza è funzione sociale. Alimentare un benessere diffuso è supporto alla democrazia, alla coesione”, ha detto il Capo dello Stato, in un discorso che saldamente ancorato ai dati dei successi economici conseguiti dal Paese e accompagnato dalla constatazione che anche nell’innovazione “l’Italia non è seconda a nessuno”. Si tratta di concetti cari anche al governo, di quel “non è lo Stato che crea ricchezza, ma le aziende con i lavoratori” che più e più volte il premier Giorgia Meloni ha ripetuto parlando delle scelte di politica economica dell’esecutivo.

Mattarella: “L’Italia è tornata a crescere”

Mattarella ha elencato i maggiori indicatori che parlano della ritrovata crescita del Paese: il Pil nazionale, che “è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco”; l’occupazione che “cresce, e così i contratti di lavoro a tempo indeterminato”; le esportazioni italiane che “continuano a registrare dati positivi, a sostegno del prodotto nazionale”. “Merito ulteriore di quelle aziende che sono state capaci di affrontare i rischi e le opportunità della globalizzazione. I dati di Bankitalia certificano un balzo del nostro Paese: la posizione netta sull’estero, a giugno di quest’anno, era creditoria per circa 225 miliardi di euro. Una dimensione enorme: il 10,5% del Pil”, ha detto il Capo dello Stato, che non ha risparmiato una bacchettata alle agenzie di rating, che pur confermando l’affidabilità dell’Italia in questi anni non hanno registrato fino in fondo la nuova fase. È “irragionevole – ha avvertito Mattarella – non venga notato dalle agenzie di rating nel valutare prospettive e affidabilità dell’economia italiana”.

L’importanza della funzione sociale dell’impresa e del capitale umano

“I Cavalieri del lavoro sono interpreti della ‘funzione sociale’ dell’impresa. Le aziende, le realtà produttive, sono motrici di un benessere ampio delle famiglie, sviluppano filiere, fanno crescere territori. È la consapevolezza di questa responsabilità che rende gli operatori economici partecipi del compito e della responsabilità di dirigere il Paese”, ha proseguito il Capo dello Stato, sottolineando che “la vivacità delle imprese e la loro capacità di affrontare le sfide del mercato, anche nelle condizioni mutevoli e difficili di questi ultimi anni, ci ha permesso di riprenderci dopo la stagione delle crisi finanziarie e dopo la grande battuta d’arresto conseguente alla pandemia da Covid”.

Mattarella, quindi, si è soffermato sull’importanza del capitale sociale che, in ogni Paese, “si nutre in maniera prevalente del capitale umano che lo abita, delle persone. Le imprese sono le prime a sapere quanto le capacità creative, la laboriosità del capitale umano, siano preziose, perché da questo dipende la competitività loro e del sistema Paese”. “Rispettare, far crescere le persone, è garanzia di progresso. Formazione e lavoro, anche per ciò che concerne la sicurezza, vanno di pari passo”, ha aggiunto il Capo dello Stato, soffermandosi anche sul ruolo del lavoro come “potente strumento di integrazione”.

Il monito sulla sostenibilità ambientale: necessario bilanciarla con quella sociale e produttiva

Un passaggio del discorso di Mattarella è stato poi dedicato al tema della sostenibilità, attraverso cui “passa lo sviluppo”. “Una migliore qualità dello sviluppo consolida il progresso del nostro modello sociale. E anche del modello democratico”, ha detto il Capo dello Stato, che ha voluto però anche avvertire sul fatto che “sostenibilità non è solo l’obiettivo indispensabile della neutralità climatica. Sostenibilità significa anche operare per evitare che le trasformazioni del modello produttivo e di consumo creino fratture profonde nel tessuto sociale, pronte a trasferirsi nel tessuto civile della comunità. È il tema di un nuovo welfare che sappia confermare l’universalità dei diritti sociali affermati dalla Costituzione”.

Il richiamo all’alleanza pubblico-privato per cogliere appieno “l’occasione straordinaria” del Pnrr

“Alle istituzioni e alle politiche pubbliche competono scelte importanti per colmare ritardi accumulati nel tempo: a cominciare dalla produttività, dal funzionamento della pubblica amministrazione, dalle riforme necessarie per far crescere le opportunità. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione straordinaria e, come tale, va colta appieno”, ha detto ancora Mattarella, sottolineando che si tratta di “progetti propulsori, di integrazione e di fiducia tra i cittadini europei, per porci in sintonia con le scelte cui concorriamo nelle istituzioni comunitarie”. “Anche alle imprese – ha detto ancora il Capo dello Stato – viene chiesto di fare la propria parte, di accompagnare l’impegno comune con investimenti, ricerca, innovazione. L’Italia non è seconda ad alcuno se, dato del 2021, si registravano, nelle fabbriche, 13,4 robot ogni mille addetti, rispetto ai 12,6 in Germania e ai 9,2 della Francia”. “Occorre perseverare nella lungimiranza, col coraggio di disegnare il domani. Il domani, non soltanto il presente”, ha concluso Mattarella, auspicando una “migliore integrazione dell’economia europea, con l’unione bancaria, una politica comune di bilancio, investimenti per l’innovazione, affrontando i temi fiscali”.

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